Riprendono le notifiche delle tasse non pagate e perché controllare se le sanzioni sono dovute

Fisco

Tutti i contribuenti nell’ultimo anno hanno usufruito legittimamente di tante proroghe. A partire dalla proroga della scadenza di un documento di identità fino ad arrivare alla proroga del pagamento di imposte e tasse.

Tuttavia la lenta strada del ritorno alla normalità impone a chi governa di interrompere la sequela di proroghe e cominciare a emanare una nuova serie di atti. Quella “purtroppo” della richiesta dei pagamenti che sono stati sospesi. Pertanto riprendono le notifiche delle tasse non pagate e perché controllare se le sanzioni sono dovute.

Le indicazioni agli uffici del Fisco per la ripresa delle attività

Con il provvedimento protocollo numero 88314 del 6 aprile, emesso dall’Agenzia delle Entrate, sono state comunicate le modalità per un graduale “ritorno alla normalità”.

Questo significa che gli uffici del Fisco riprenderanno a spedire le tanto temute comunicazioni di irregolarità relative a imposte e tasse non pagate, che dovevano essere elaborate tra l’8 marzo e il 31 dicembre 2020.

La spedizione seguirà un ordine cronologico di emissione. E la notificazione sarà effettuata fino al 28 febbraio 2022. E benché il provvedimento parli di un ordine cronologico, questo sarà derogato in casi di indifferibilità e urgenza.

Come quando ci sono delle comunicazioni di irregolarità che hanno delle conseguenze penalmente rilevanti. Versamento di ritenute dovute o certificate per un importo superiore a 100.000 euro, oppure omesso versamento IVA per un importo superiore a 150.000 euro.

Oppure in caso di comunicazioni di irregolarità con proposta di sanatoria, anche queste saranno spedite con priorità (quelle riferite all’art. 5 del D.L. 22 marzo 2021, n. 41).

Sempre meglio controllare se le sanzioni sono dovute

Riprendono le notifiche delle tasse non pagate e perché controllare se le sanzioni sono dovute, infatti l’atto potrebbe essere oggetto di sanatoria.

Ricordiamo che il Decreto Sostegni ha cancellato le sanzioni dovute sulle comunicazioni di irregolarità riferite alle dichiarazioni riguardanti il periodo di imposta 2017 e 2018. Quelle la cui notifica è stata sospesa per l’emergenza da Covid 19.

Le sanzioni non sono dovute quando il contribuente ha subito una riduzione del fatturato superiore al 30%. E ciò nell’anno 2020 rispetto all’anno 2019.

Poiché l’Agenzia delle Entrate individua i contribuenti che non devono pagare le sanzioni per mezzo delle dichiarazioni IVA o redditi. E considerato che in alcuni casi potrebbe capitare che la comunicazione di irregolarità verrà notificata prima della disponibilità della dichiarazione. Quindi è sempre buona regola controllare se le sanzioni sono dovute.

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