Riparte la produzione in Italia, ma i prezzi delle materie prime preoccupano Confindustria

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Prosegue la ripresa della produzione industriale nazionale. Lo comunica l’ISTAT, sottolineando che a luglio 2021 l’indice destagionalizzato è aumentato dello 0,8% rispetto a giugno. Il dato va considerato corretto in termini tendenziali del 7%; infatti i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 contro i 23 di luglio 2020. L’ISTAT ha sottolineato come, rispetto a febbraio 2020, all’esordio dell’emergenza sanitaria, “il livello dell’indice risulta superiore dell’ 1,5%”. Il trimestre maggio-luglio ha evidenziato una crescita dello 0,6% rispetto al trimestre precedente. Riparte la produzione in Italia, ma i prezzi delle materie prime preoccupano Confindustria. Si riparte con una dinamica positiva, insomma, ma Confindustria è preoccupata per il rally dei prezzi delle materie prime. Vediamo perché con la redazione Attualità di ProiezionidiBorsa.

Alcuni settori hanno già inserito il turbo
A luglio, rileva l’ISTAT, si registra un incremento congiunturale della produzione industriale incoraggiante rispetto al mese precedente. Anche osservando i dati degli ultimi tre mesi il trend risulta favorevole. L’aumento risulta più marcato per i settori dei beni strumentali (+1,9%) e beni intermedi (+1,4%). A ruota seguono i beni di consumo (+0,9%). Diminuisce invece la corsa del comparto dell’energia (-1,5%) e delle attività estrattive. Tra quelli che hanno inserito il turbo ci sono la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+12,5%), la metallurgia (+11,9%) e la fabbricazione di prodotti in gomma e materie plastiche (+9,8%).

Riparte la produzione in Italia, ma i prezzi delle materie prime preoccupano Confindustria

Di fronte a questi numeri positivi, Confindustria non ha però festeggiato. Anzi, monitora con preoccupazione la corsa dei prezzi delle principali materie prime. E anche il prezzo dell’energia elettrica che è aumentato di oltre l’80% rispetto a gennaio di quest’anno. Ma quello del gas naturale da cui dipende il prezzo dell’energia elettrica è aumentato ancora di più: siamo oltre il 100% rispetto a gennaio. Infine il prezzo della Co2 è cresciuto di oltre il 70%.

Per l’energia un cambio di paradigma

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in occasione dell’assemblea di Elettricità Futura ha invitato le imprese a compattare i ranghi e non perdere la grinta. Però pare ovvio che le nostre lavorazioni non potranno competere come si dovrebbe. “Queste tensioni di mercato – ha osservato – non devono farci arretrare rispetto agli obiettivi di sostenibilità rispetto alle generazioni future. Né mettere a repentaglio lo slancio produttivo del Paese”. Bisogna, in sostanza, raccogliere le forze: “Per affrontare il cambio di paradigma del settore energetico, ormai irreversibile, con soluzioni ponderate”.

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