Rinascente per far bella Roma

Rinascente

Rinascente ci mette i soldi e Roma diventa più bella. Non è il primo caso dell’interesse di una azienda a valorizzare il patrimonio italiano e non sarà nemmeno l’ultimo caso. Questa volta tocca alla Rinascente investire su Roma. Da oltre due anni è aperto il megastore a Via del Tritone e questa volta la Rinascente fa l’investimento per Roma: dona 3 milioni per riqualificare le stesse due strade di ingresso (via del Tritone e via Due Macelli) per ilmall da 15mila metri quadrati.

Due strade si rifanno il look

Ma non pensate che l’intervento di riqualificazione sia ristretto solo alla zona prospiciente l’ingresso dello store. Rinascente ha pensato in grande e il progetto è di più ampio respiro: riguarderà l’intera area con strade,  marciapiedi e sottoservizi.

I tempi dei lavori

I tempi per eseguire i lavori saranno anche veloci: quando ci mette i soldi il privato tutto fila liscio rispetto alla burocrazia italiana degli enti pubblici. Entro metà 2021 la zona del centro storico verrà rimessa a nuovo.

Investire nei beni comuni

Ormai la politica di investire nei beni comuni fa parte integrante delle aziende di un certo spessore. La Rinascente dal 2011 è controllata dalla thailandese Central Retail. Quest’ultima è soddisfatta di come vanno gli affari. Il marchio ha ancora una forte diffusione nell’immaginario dei consumatori e i conti tornano.

Obiettivi e futuro

Il 2019 si chiuderà con il botto: nello store di Roma si raggiungerà il traguardo dei 150 milioni di euro di ricavi. Sono stati anticipati i tempi degli obiettivi prefissati quando ci fu l’acquisizione. La Rinascente è pronta a diversificare: con il 2020 verrà aperto un canale e-commerce per la vendita con risvolti anche nell’omnichannel.

I proprietari di Rinascente sbarcano in Borsa?

Potrebbe essere la novità del nuovo anno. Una IPO, tra il miliardo e i due miliardi di dollari americani, da parte del gruppo thailandese Central Retail. Rappresenterebbe un ritorno, indirettamente, di Rinascente sul mercato azionario visto che fino al 2003 era quotata a Piazza Affari. Questa scelta andrebbe nella direzione di approfittare dei vantaggi del mercato azionario.

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