Riforma pensioni: novità e possibili cambiamenti

Pensioni

La riforma del sistema previdenziale, come ha ribadito il Ministro Catalfo, ha assunto la priorità assoluta per fissare nuove basi di rielaborazione. A tal riguardo, sono state nominate le commissioni di esperti che si occuperanno di verificare la fattibilità del nuovo progetto sulla riforma pensioni. Obiettivo principe è trovare la soluzione ottimale per superare la riforma Fornero in maniera definitiva formulando proposte sostenibili per la finanza pubblica.

Il peso della riforma Fornero-Monti

Il recente dibattito sottolinea l’intenzione di non ripristinare la rigidità della Legge Fornero-Monti. Quest’ultima, definita la “riforma lacrime e sangue”, ha portato all’innalzamento dell’età pensionabile e al passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo . In tale maniera, il calcolo dell’assegno pensionistico ha subito forti penalizzazioni. Un lavoratore, compiuti i 62 anni di età e maturati 38 anni di contributi, a gennaio 2022 potrebbe trovarsi di fronte ad uno “scalone” di  5 anni e 3 mesi. Ciò determinerebbe un accesso alla pensione a 67 anni e 3 mesi di età o con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva.

Cosa ha fatto Quota 100

Con l’introduzione di quota 100 la riforma delle pensioni ha tentato di risolvere questa situazione bloccando l’adeguamento dei requisiti per la pensione anticipata in considerazionedell’aumento delle aspettative di vita. Tuttavia,questi sforzi non sono stati sufficienti a dare avvio ad un vero a proprio superamento della Legge Fornero.

Quota 102: Cosa accadrà?

Al fine di avviare un procedimento dopo-quota 100 per la riforma pensioni,  sono previsti dei tavoli di confronto che non hanno ancora preso avvio. Si pensa che avrà luogo un ricalcolo delle pensioni future col contributivo.La possibile strada da seguire è quella di concludere il triennio previsto con l’attuale riforma di pensionamento anticipato e, successivamente, operare una riforma passando a quota 102. Dalle condizioni minime di 62 anni di età e 38 anni di contributi previdenziali, si passerebbe a 64 anni di età con 38 anni di contributi. Questo piano di lavoro sulla riforma pensionistica sarebbe meno oneroso per lo Stato rispetto alla precedente riforma e porterebbe al risparmio di 2,5 miliardi l’anno.

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