Ridurre il consumo di questo comune alimento nella dieta potrebbe abbassare i rischi di insufficienza cardiaca grave

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Ci sono alcuni cibi che è meglio integrare nella dieta in grandi quantità, mentre il consumo di altri sarebbe da ridurre. In questo modo si potrebbe fare una prevenzione migliore dalle malattie e restare maggiormente in salute.

Approfondiamo dunque la conoscenza di un alimento che, se consumato in quantità eccessive, potrebbe portare a problemi di vario tipo. Come vedremo, ridurre il consumo di questo comune alimento avrebbe la possibilità di diminuire i rischi di insufficienza cardiaca grave. Presentiamo dunque di seguito i risultati di uno studio recente che ci dà utili indicazioni.

L’ingrediente che usiamo spesso in quantità esagerate

Una ricerca recente ha analizzato gli effetti di una riduzione del consumo di sale nella dieta, per cercare di capire che tipo di effetti possa avere sulla nostra salute questo ingrediente.

I risultati hanno dato delle utili indicazioni, sebbene non del tutto positive, sull’effetto che avrebbe la riduzione del consumo del sale. In questo studio sono stati seguiti pazienti con insufficienza cardiaca provenienti da 26 diversi centri medici in svariati Paesi, tra cui l’Australia, il Canada, il Cile ed il Messico. In totale i partecipanti erano più di 800.

Di questi pazienti, metà ha ricevuto cure tradizionali per l’insufficienza cardiaca. Per l’altra metà, invece, le cure erano affiancate a consigli nutrizionali, orientate a ridurre il loro consumo di sale.

Ridurre il consumo di questo comune alimento nella dieta potrebbe abbassare i rischi di insufficienza cardiaca grave

Coloro che riducevano il consumo di sale arrivavano a consumarne poco più di 1.500 milligrammi al giorno, ovvero due terzi di un cucchiaino. Dopo un anno, le persone che avevano ridotto il sale esibivano una qualità della vita migliore ed una gravità ridotta dell’insufficienza cardiaca.

Tuttavia, il numero di decessi e di ricoveri non è molto diverso tra i due gruppi di pazienti. Sembrerebbe dunque che ridurre il sale non porti automaticamente ad un rischio minore di morte. Tuttavia, si conferma la riduzione della gravità dell’insufficienza cardiaca.

Gli studiosi precisano che i partecipanti avevano già prima dello studio un consumo piuttosto ridotto di sale. Essi infatti consumavano circa 2.100 milligrammi di sale al giorno, contro i 3.400 consumati in media negli Stati Uniti. Quindi può darsi che questi risultati risentano anche delle abitudini dei partecipanti. Gli studiosi specificano quindi che ridurre il consumo di sale resta importante, e che avrebbe in ogni caso effetti positivi sull’organismo.

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