Ricco di proteine, ferro e calcio questo delizioso carboidrato ottimo per la salute e amico dell’intestino

carboidrati

I carboidrati sono uno dei gruppi alla base della piramide alimentare e della cucina italiana. È molto raro infatti trovare un abitante del Belpaese che non apprezzi pane, pasta e pizza. Però, come spesso affermano anche gli specialisti della nutrizione, il segreto del benessere sta anche nella varietà. Per fortuna, infatti, ci sono molti altri tipi di carboidrati che possono essere portati sulle nostre tavole. Abbiamo già fatto un esempio con il cous cous che, oltre ad essere ottimo a livello nutrizionale, può comodamente essere reidratato senza bisogno di cottura. Oggi parleremo dell’amaranto. È infatti ricco di proteine, ferro e calcio questo delizioso carboidrato che potrebbe tranquillamente sostituire il riso e la pasta. Vediamo insieme di che cosa si tratta e quali sono i suoi pregi e difetti.

Un cereale che viene da molto lontano

L’amaranto è un seme originario dell’America centrale. Nonostante sia un alimento ricco di virtù, è stato dimenticato per lungo tempo per poi essere recentemente reintrodotto sia nel Nuovo che nel Vecchio Continente. Al pari degli altri cibi già citati, risulta molto energetico: infatti possiede ben 371 calorie per ogni etto di prodotto. Per cui può essere consumato all’interno di diete in dosi ridotte e controllate da un nutrizionista. In generale lo si può trovare in commercio generalmente nella sua forma esiccata.

Ricco di proteine, ferro e calcio questo delizioso carboidrato ottimo per la salute e amico dell’intestino

Passiamo però alle sue proprietà. Prima di tutto, al pari del mais dolce, è privo di glutine e quindi può essere tranquillamente consumato dai celiaci o dagli intolleranti. Poi è particolarmente ricco di proteine di origine vegetale: ne presenta infatti 13 grammi per ogni 100. Inoltre, presenta anche preziosi sali minerali, in particolare ferro e calcio. Questi due sono fondamentali per il benessere del nostro organismo tanto che presentarne delle carenze potrebbe portare a delle spiacevoli conseguenze. Nel primo caso parliamo di stanchezza e di difficoltà mnemoniche, nel secondo di problematiche che coinvolgono l’apparato scheletrico.

Ad ora non ci sono delle particolari controindicazioni rispetto al consumo di questo alimento. Però al suo interno contiene delle discrete quantità di acido ossalico. Questo potrebbe essere responsabile della creazione di calcoli renali. Quindi è meglio sempre e comunque confrontarsi con un medico per poter discutere del proprio quadro clinico prima di cominciare a introdurre certi cibi nella propria quotidianità.

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