Rendimento, protezione, diversificazione: ecco un ETF che li racchiude a meraviglia

ETF

Protezione e rendimento dei risparmi  passano per poche regole, praticamente alla portata di tutti. Purtroppo però in tanti si ostinano a disattenderle. I punti fermi da tenere a mente sono: diversificazione e arco temporale dell’investimento (almeno 5/6 anni). Funzionano? Anziché dimostrarlo a parole ci serviremo di un concreto strumento finanziario. Illustriamo come rendimento, protezione, diversificazione: ecco un ETF che li racchiude a meraviglia.

I dettagli dello strumento

In prima battuta il vincolo della diversificazione potrebbe, erroneamente, far pensare che occorrano grandi capitali per renderla fattibile. Ma basterebbe un fondo comune d’investimento o un ETF e il “limite di capitale” viene immediatamente meno. Per ragioni di costi e performance preferiamo l’ETF.

Il fondo passivo che qui utilizziamo è l’”iShares Core Moderate Allocation ETF”, che ha la caratteristica di essere un ETF di ETF. Cioè in portafoglio non ha azioni bensì altri ETF (otto per l’esattezza), che al loro interno sono ulteriormente diversificati. Il risultato finale che si ottiene è una diversificazione da fare invidia a qualunque gestore attivo umano. In gergo finanziario si dice che attua una strategia multiasset, ossia gli 8 ETF che lo compongono comprano azioni, case, materie prime, …. È “nato” il 4 novembre 2008,, quindi ha uno storico di 12 anni e 6 mesi; ha costi decisamente bassi e pari allo 0,25% annuo. È poi uno strumento liquidissimo, avendo una massa gestita pari a ben $1,174,418,168 alla data del 12.05.2020. È in dollari, quindi occorre tenere a mente il rischio cambio.

Rendimenti

Per parlare di rendimenti occorre capire prima cosa ha “in pancia”, perché un conto


sono i bond, altro paio di maniche sono le azioni. Il 50,12% del fondo qui esaminato è investito in 1 ETF che investe nelle obbligazioni USA, in dollari. Poi ha un 20,45% delle masse gestite investite in un altro ETF che compra azioni dell’S&P 500. A seguire, il 14,11% del fondo è investito in un altro ETF che ha azioni dei mercati sviluppati internazionali. La restante parte dei soldi è ripartita tra altri 5 ETF che hanno bond internazionali, mercati emergenti. E poi ancora aziende a medie e piccola capitalizzazione USA, liquidità.

Rendimenti (lordi). La “average annual” vede performance pari al –1,07% a 1 anno; a) +3,12% a 3 anni; b)a +3,10% a 5 anni;c) a +4,82% a 10 anni. I rendimenti “cumulate”sono –1,07% a 1 anno; +9,65% a 3 anni; +16,49 a 5 anni; +60,15% a 10 anni. La forte componente obbligazionaria protegge bene il fondo nei crolli dei mercati.

Rendimento, protezione, diversificazione: ecco un ETF che li racchiude a meraviglia

Il punto di arrivo coincide in realtà con il nostro punto di partenza: diversificazione e arco temporale dell’investimento.

Per spiegare la diversificazione ci avvaliamo di una piccola metafora. Immaginiamo la nostra Serie A di calcio e il Ftse Mib. Una singola squadra può retrocedere in Serie B, come una singola azienda (e quindi il suo titolo in Borsa) può fallire. Ma la stessa sorte non può avvenire per tutti i team di Serie A o per tutti e 40 i titoli di Piazza Affari. A meno che non siamo alla vigilia della fine del mondo, ma in quel caso il calcio e i soldi sono l’ultima preoccupazione.

Idem l’arco temporale: un anno può iniziare a nevicare anche dai primi di novembre fino a tutto marzo. Ma poi arriva pur sempre primavera, e dopo di essa i frutti, l’estate. Idem in Borsa: a un crollo ne potrebbe seguire anche un 2° e un 3° e un 4° ancora. Poi però chi ha venduto “il di tutto di più” non avrà più nulla da liquidare. A quel punto o l’economia è finita per sempre oppure le aziende si riprendono, fatturano e ritornano agli utili. E i titoli in Borsa? Seguiranno a ruota .

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