Rendimento dei titoli di Stato sottozero, quali conseguenze per i consumatori?

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Alcuni anni fa abbiamo tutti imparato il significato della parola spread. E lo abbiamo fatto a nostre spese. Il differenziale tra il rendimento dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi indica, infatti, quanto costa il nostro debito. Ovvero quale percentuale delle tasse che paghiamo tutti i mesi serve per pagare gli interessi a chi ha prestato soldi all’Italia. Questi argomenti possono sembrare materia per i soli addetti ai lavori, invece toccano da vicino le tasche di tutti i cittadini.

Oggi vogliamo rispondere ad un dubbio di molti in merito al rendimento dei titoli di Stato sottozero, quali conseguenze per i consumatori? In un recente approfondimento, abbiamo rilevato che oltre il 10% delle nostre tasse serve proprio per pagare questi interessi. Una riduzione dello spread significa, quindi, più denaro a disposizione dello Stato. O anche minori tasse sui redditi degli italiani. E questa è solo la prima conseguenza dei tassi sottozero.

Un segnale con luci ed ombre

La notizia non ha suscitato particolare scalpore mediatico ma è davvero importante per il nostro Paese. Cerchiamo, quindi, di capire: con il rendimento dei titoli di Stato sottozero, quali conseguenze per i consumatori potranno verificarsi? Martedì 13 ottobre, infatti, il MEF ha emesso un BTP triennale del valore di 3,75 miliardi di euro ad un tasso negativo. Questo significa che chi ha investito in questo strumento, tra tre anni riceverà indietro meno di quanto versato. Sembra un assurdo finanziario, invece è vero. Si tratta infatti di una strategia della BCE per aiutare i Paesi europei nel difficile contesto economico in cui ci troviamo. Per l’Italia significa risparmiare diversi milioni di interessi che potranno andare a stimolare l’economia o a supportare spese urgenti. Per i cittadini significa quindi maggiori servizi o minori tasse. Certamente una boccata d’ossigeno per tutti.

Rendimento dei titoli di Stato sottozero, quali conseguenze per i consumatori?

L’Italia è quindi promossa. La BCE ha infatti valutato positivamente la gestione della crisi sanitaria e la maggior stabilità del Governo dopo la tornata elettorale. Ulteriori investitori istituzionali potrebbero decidere di puntare sui nostri titoli di Stato, mantenendo i tassi intorno allo zero. Una situazione che potrebbe spingere lo Stato a varare una riforma fiscale con benefici per cittadini ed imprese. I piccoli risparmiatori potrebbero vendere i propri titoli di Stato in portafoglio per realizzare preziose plusvalenze.

Anche qui con diversi vantaggi. Su tutti, un immediato ritorno fiscale per lo Stato che tasserebbe i guadagni degli investitori. Ma anche liquidità in arrivo che potrebbe essere, almeno in parte, allocata sul mercato azionario interno. Con un evidente vantaggio per l’intera economia nazionale.

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