Regole dei minimi e dei massimi ciclici

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L’analisi ciclica offre diversi spunti per cogliere taluni aspetti di un grafico, solitamente non rilevabili con altre tecniche.

Uno di questi consiste, oltre nel proiettare il possibile futuro di un trend, nell’individuazione di alcuni punti di particolare riferimento in termini di supporto e di resistenza.

Regole dei minimi e dei massimi ciclici

Iniziamo a spiegarle, partendo dalla regola dei minimi ciclici.

Non tutti i minimi hanno lo stesso rilievo, in un grafico ciclico.

Maggiore rilievo hanno quei minimi che si formano in corrispondenza con la chiusura dei quattro sottocicli canonici.

Solo una rottura di uno di questi bottom, se poi confermata in chiusura di time frame, determina inversione.

Altrimenti, se si verifica una rottura ribassista di uno di questi minimi, ma poi la quotazioni vanno al rialzo, si individuano particolari massimi.

Sono quelli compresi tra minimo di inizio del sottociclo e minimo che si forma dopo la sua rottura. Se questo massimo viene quindi rotto al rialzo, abbiamo un forte segnale ciclico rialzista.

L’esempio sullo S&P 500

Consideriamo il seguente grafico a barre mensili.

minimi ciclici S&P 500

Il semicerchio verde rappresenta un ciclo di lungo, già esaminato in altre occasioni.

Le rette verticali nere rappresentano le suddivisioni in quattro sottocicli.

Notiamo dei tratti orizzontali rossi, tracciati dai minimi, da cui iniziano i sottocicli.

Sono questi i minimi rilevanti e notiamo che alcuna chiusura mensile è stata inferiore a tali bottom, a conferma di un trend rialzista.

Invece, in corrispondenza della freccia nera inclinata verso il basso, notiamo il minimo di quella barra mensile poi rotto al ribasso più avanti, da parte di una successiva chiusura mensile, proprio quella di inizio del terzo sottociclo.

Ma questo segnale non ha determinato alcuna inversione, ed infatti non si è verificata rottura di un minimo di inizio di sottociclo, ma di un altro minimo, quindi supporto non decisivo.

Il terzo e il quarto semiciclo

Nel terzo e quarto sottociclo i minimi di inizio sottociclo sono stati momentaneamente rotti al ribasso, ma poi le quotazioni sono risalite.

Tale circostanza ha consentito di individuare i due massimi intermedi, rotti i quali al rialzo, si dovevano attendere forti movimenti rialzisti, come poi in effetti verificatosi.

A prescindere, quindi, dalla futura proiezione del trend, a proposito di regole dei minimi e dei massimi ciclici, abbiamo avuto una conferma della valenza di questo tipo di analisi, anche in relazione a segnali di tipo trend following.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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