Regno Unito al voto: le azioni che salgono se vince Johnson

BORIS JOHNSON

Oggi si vota nel Regno Unito . Ad essere favoriti sono i conservatori e il loro leader. Questi i titoli azionari che salgono se vince Johnson.

Rally sulle azioni inglesi

Le elezioni anticipate del Regno Unito sono state volute dal premier conservatore Boris Johnson per riuscire a trovare una maggioranza salda nel governo. Una strada politica chiara, con uno scenario politico definito sarà il trampolino di lancio per tutti i titoli finora sottovalutati, con un rally sulle azioni inglesi. Gli ultimi sondaggi hanno dato come favorito proprio il premier Boris Johnson. Una prova di questo possibile rally potrebbe essere quanto visto l’11 ottobre quando il premier britannico Boris Johnson e quello irlandese Leo Varadkar hanno dichiarato “ottimismo su un nuovo possibile accordo entro il 31 ottobre” (iniziale data di uscita del Regno Unito dall’Ue).

Le previsioni su Ftse 100 e Ftse 250

Contemporaneamente il capo negoziatore Ue Michel Barnier aveva dato il nulla osta dei 27 Paesi dell’Unione per discutere la proposta britannica su negoziati fiume. Ebbene in quell’occasione il FTSE 250 focalizzato sul mercato interno è salito del 4,2% in un solo giorno, il più grande guadagno giornaliero dal 2010. Bene anche anche le società con sede nel Regno Unito presenti nel FTSE 100 e, tra le altre, anche l’intero settore bancario vedeva un aumento a 2 cifre.

Azioni che salgono se vince Johnson

In quell’11 ottobre hanno visto un rialzo Royal Bank of Scotland (LSE:RBS), Lloyds Banking Group (entrambe a circa il 12%) ma anche Persimmon, Barratt Developments (entrambe a 11.5%) e Berkeley Group Holdings (+8.5%).

Partendo da questo presupposto gli analisti consigliano di comprare in pole position anche il settore immobiliare. Tra le azioni che salgono se vince Johnson la strategia di investimento è quella di comprare titoli e azioni di grandi nomi, orientati sul mercato interno nel Regno Unito: Lloyds, Barratt, Tesco e Legal&General alcuni esempi fatti dagli esperti. Nel caso meno probabile di una maggioranza laburista e di un governo guidato da Jeremy Corbyn, le azioni domestiche sarebbero le prime “vittime”. In particolare titoli e azioni presi di mira dai piani di nazionalizzazione di Corbyn: Royal Mail, BT Group, National Grid e SSE oltre a varie utility.

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