Reddito di residenza attiva: cos’è e come fare per beneficiarne

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Un focus sul reddito di residenza attiva: cos’è e come fare per beneficiarne. Uno stanziamento di un milione di euro circa già autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Di cui 473 mila euro per il 2019 e la restante parte, di pari importo, per il 2020. Il che tradotto a livello di cifre erogabili pro capite, significa 24.000 euro per ciascun destinatario, suddiviso in 8000 euro l’anno per un importo mensile pari a 700 euro. Vediamo quindi di saperne di più rispetto a questa nuova misura di sostegno che, peraltro, presenta pure il vantaggio di essere cumulabile con altri incentivi. Riflettori dunque puntati sul reddito di cittadinanza attiva, cos’è e come fare per beneficiarne.

Obbligo di residenza

Partendo dal nome “reddito di residenza attiva”, si intuisce già che una, tra le condizioni imprescindibili, ha a che fare con la residenza. I beneficiari infatti dovranno aver trasferito la propria residenza in una determinata area geografica. Lo richiede un apposito bando , presumibilmente il primo in assoluto su scala nazionale, che ha avuto una vasto eco pure a livello mondiale. Scorrendo il bando, per avere accesso al reddito di residenza attiva predisposto dalla regione Molise, questi sono i requisiti imprescindibili. Vale a dire: la maggiore età, il trasferimento della propria residenza in uno dei comuni molisani con meno di 2.000 abitanti e provenire da un comune con più di 2.000 abitanti.

Quindi se si è disposti ad andare a vivere in uno degli svariati comuni molisani, tra cui ad esempio Pizzone, Bagnoli del Trigno, Pietrabbondante, Scapoli, San Pietro Avellana e via di questo passo, si possono aprire nuove opportunità di vita e di lavoro. La condizione aggiuntiva, per partecipare, ha a che fare con il lavoro. I neo residenti dovranno infatti aprire un’attività e tenerla in piedi per un minimo di tot anni. Vediamo quindi di capire meglio di cosa si tratta.

La residenza attiva

La seconda “conditio sine qua non” ha dunque a che fare con l’apertura di un’attività d’impresa nel comune dovre si andrà a risiedere. Stando alla griglia predisposta nel bando di cui sopra, ai fini di posizionarsi ad un buon livello in graduatoria, la Commissione esaminatrice valuterà in modo positivo quanto segue. Vale a dire: la coerenza tra il progetto imprenditoriale e il comune nel quale s’intende insediarlo, questo in un’ottica d’integrazione col territorio. D’interesse ai fini del punteggio da attribuire, anche il grado di sostenibilità futura, vale a dire la capacità di realizzare e mantenere nel tempo quell’iniziativa. D’interesse anche i tempi di cantierabilità, ovvero utili alla realizzazione dell’iniziativa.

Reddito di residenza attiva: cos’è e come fare per beneficiarne

Di nuovo quindi l’Italia torna a far parlare di sé per queste iniziative volte al rilancio di zone caratteristiche, ma a rischio spopolamento. E’ da tempo che la nostra redazione tiene gli occhi puntati su quanto mira al rilancio dei punti di forza nazionali, specie quando la popolarità arriva al punto da attirare l’attenzione della CNN. E la vasta partecipazione non può che confermare quanto queste iniziative siano apprezzate. Da ultime verifiche, questa nuova spinta al rilancio dell’economia nazionale da parte della Regione Molise, sembra aver ottenuti riscontri molto interessanti. Si parla di oltre 900 proggetti d’impresa presentati, oltre 5000 mail pervenute oltre a 20.000 richieste di maggiori informazioni.

Eco mondiale dell’iniziativa

Il riscontro maggiore viene dall’estero. Da quanto si è avuto modo di appurare, tramite la stampa di settore locale, l’80% delle domande di ammissione al beneficio provengono dall’estero. E un buon 75% dalle zone dell’America Latina, dal Pakistan e dall’India. Il restante 20% è invece appannaggio di italiani, molisani inclusi. Un’iniziativa alle prove di lancio e per la quale la Regione potrebbe valutare anche futuri impegni, per il reperimento di nuove risorse per allargare la platea dei beneficiari. Un’iziativa che peraltro sembra essere apprezzata al punto che anche altre amministrazioni stanno pensando di replicare il progetto altrove. Si pensi a titolo meramente esemplificativo alla proposta di legge di cui dà notizia la stessa Regione Umbria.

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