Reddito di emergenza aperto anche ai lavoratori irregolari (in nero)

reddito di emergenza aperto anche ai lavoratori irregolari (in nero)

In queste ore si discute maggiormente dei dettagli, delle forme e delle procedure tecniche della misura: a chi erogarlo, con quali forme e modi, etc. Per il resto poi sembra al 99% fatta sul reddito di emergenza aperto anche ai lavoratori in nero. Quindi avremo il reddito di emergenza aperto anche ai lavoratori irregolari (in nero)? Potrebbe a prima vista sembrare “ingiusto” concedere un aiuto anche a chi lavora in maniera irregolare. Tuttavia in questa fase il Governo cerca di aiutare la collettività in quanto tale, senza entrare nel merito delle discussioni di principio. Un pò come se avesse detto: “finché durerà l’emergenza, le regole le allento per questioni di legale sopravvivenza”. Quindi tenuti off limits i reati e i soprusi di qualunque specie, per ora si tratta di sfamare la gente che lavora. Poi passata la tempesta si discuterà anche della liceità o meno dei vari rapporti di lavoro.

La misura allo studio

Vediamo le prime indiscrezioni in merito al reddito di emergenza aperto anche ai lavoratori irregolari (in nero). In sintesi dovrebbe trattarsi di un’indennità transitoria che dia reddito anche a tali fasce di lavoratori o a tutte le famiglie prive di reddito dimostrabile. Al sostegno accederebbero anche le colf, le badanti, i lavoratori agricoli e i precari. L’obiettivo è quello di evitare che le fasce di persone più vulnerabili economicamente possano cadere nella spirale della disperazione. Oltretutto la misura risponderebbe anche a ragioni di equità sociale. L’emergenza Covid-19 colpisce tutti senza esclusioni, per cui non reggerebbero in linea di principio eventuali distinguo tra le categorie di lavoratori. In teoria. Nella pratica si vocifera che per i lavoratori in nero il sostegno economico per il bimestre aprile/maggio potesse essere intorno ai €400. Ovvero la metà dell’indennità oggi allo studio per partite Iva e lavoratori autonomi. Sempre meglio di niente.

Non resta che attendere

Stante così le cose, non resta che attendere paziente l’arrivo dei decreti ufficiali. Che verosimilmente conterranno anche il reddito di emergenza aperto anche ai lavoratori irregolari (in nero). Si stabilirà poi in corso d’opera anche della durata concreta del sussidio. Che giocoforza sarà legata alla durata dell’emergenza: quando la vita ritornerà “normale”, la misura non avrà più senso. Oltretutto con i già forti e gravi problemi di deficit pubblico , il Governo italiano è tra l’incudine e il martello. Ossia schiacciato tra la necessità di salvare l’economia e il rischio di dare il colpo di grazia ai conti di bilancio. Opera alquanto difficile, per qualunque statista. Ecco perché, più di tutto, alla ripresa sarà importante spendere in investimenti ad elevato moltiplicatore anziché spendere per spendere. O per consensi, che sarebbe ancora peggio.

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