Reddito di cittadinanza: forse potrebbero pagarti di più, ecco come

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Il Decreto Legge del 28 Gennaio 2019 ha introdotto il Reddito di Cittadinanza (Pensione di Cittadinanza per chi abbia già compiuto i 67 anni di età) come strumento di contrasto alla povertà
Si tratta di un sostegno economico finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale.

Il beneficio viene erogato attraverso una carta di pagamento elettronica, la Carta Reddito di Cittadinanza. Questa carta funziona come una prepagata e viene mensilmente ricaricata dall’INPS dell’importo stabilito per ogni avente diritto. Il Reddito di Cittadinanza è concesso per un periodo massimo di 18 mesi, durante i quali il cittadino si impegna a cercare fattivamente un lavoro.
Si tratta di certo di un sostegno importante ma in alcune situazioni il cittadino non è remunerato come dovrebbe. Insomma, forse dovrebbero pagarti di più, ecco come

Come calcolare l’importo

Il beneficio economico si calcola partendo dalla dichiarazione ISEE del richiedente ed integra il reddito familiare sino al raggiungimento di livelli prestabiliti. Ma a questo importo va aggiunto un contributo a sostegno delle spese di mutuo o affitto. Questa quota di sostegno ha un tetto massimo di 280 Euro, ma spesso non viene pagato per dimenticanza o perché il richiedente non ha sottoscritto un contratto di affitto in regola. E’ quindi consigliabile registrare sempre il proprio contratto d’affitto, sia per un obbligo di legge, sia perché altrimenti si può essere costretti a rinunciare ad un diritto. In caso di mutuo, il massimale sarà erogato fino a un massimo di 1.800 euro annui.

Reddito di Cittadinanza: forse potrebbero pagarti di più, ecco come : ISEE corrente

Potremo aumentare l’importo del Reddito di Cittadinanza calcolando l’ISEE corrente che tiene conto di fattori reddituali più favorevoli rispetto a quelli indicati nell’ISEE ordinario. Mentre l’ISEE ordinario tiene conto di redditi e patrimoni aggiornati a due anni prima dalla presentazione della domanda, l’ISEE corrente si ferma ai 12 mesi precedenti la richiesta. Colui che abbia perso il lavoro negli ultimi mesi ed eroso parte dei propri risparmi potrebbe trarre vantaggio da questa possibilità.

Il percettore del Reddito di Cittadinanza che inizia un’attività lavorativa, dovrà comunicarlo tempestivamente all’INPS ma non perderà automaticamente il diritto al Reddito. Questo beneficio ,infatti, potrà integrare lo stipendio fino ad un massimale prestabilito.
E’ sempre importante informarsi sui propri diritti e, magari con l’aiuto di un professionista, verificare la propria posizione. Ricordiamo anche che lavorare in nero percependo il reddito di cittadinanza è particolarmente grave e può comportare sanzioni penali.

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