Reddito di cittadinanza esteso a lavoratori autonomi e precari

reddito di cittadinanza

Sarebbe auspicabile se venisse esteso anche a lavoratori autonomi e precari il reddito di cittadinanza 2020 in momenti di crisi quale quello attuale. Fra i settori più colpiti rientrano quelli che, a causa dell’emergenza coronavirus, stanno vivendo uno stop forzato alla propria attività lavorativa. L’enorme schiera di lavoratori autonomi, imprenditori di se stessi, al momento patisce una sospensione imposta da circostanze imprevedibili. All’orizzonte non si intravvedono margini di intervento che possano innescare una controtendenza in un futuro prossimo. Né si possono studiare alternative lavorative nell’immediato e nel frattempo si langue in una terra di nessuno priva di introiti.

I settori più vessati

Tramortiti dai colpi inclementi del virus, i settori più vessati dal fermo imposto all’economia sono quelli in cui operano alcune specifiche categorie di lavoratori. Anzitutto i liberi professionisti, i lavoratori autonomi e quelli che, non avendo un contratto, non hanno diritto alle agevolazioni governative destinate ai dipendenti. Attori, artisti, guide turistiche, traduttori, consulenti, grafici, educatori, formatori a tante altre figure professionali tutti parimenti privi di garanzie e puntelli economici. Senza il beneficio di ammortizzatori sociali, cadono di peso nell’impossibilità di lavorare e di ricevere contestualmente aiuti governativi.

Si è provveduto prontamente alla sospensione del pagamento di mutui, utenze, bollette. In cantiere figurano misure a sostegno del congedo parentale e lo stanziamento di ulteriori voucher per baby sitter a seguito della chiusura delle scuole. Suona quanto mai legittima la richiesta del reddito di cittadinanza esteso a lavoratori autonomi e precari in coincidenza dell’emergenza coronavirus.

Reddito di cittadinanza esteso a lavoratori autonomi e precari

Da più parti si prospetta il protrarsi dell’attuale situazione di ristagno economico e il conseguente attacco alle libere professioni. Ma al di là di previsioni poco attendibili, urge l’intervento del governo a sostegno di lavoratori precari e autonomi finora esclusi dai contributi statali. In questi giorni si è parlato di “reddito di quarantena” che gli appartenenti al precariato e al lavoro autonomo stanno chiedendo a gran voce.

ADL Cobas

Dall’ADL Cobas è partita la richiesta di estendere il reddito di cittadinanza che, a detta di Luca Dall’Agnol, dovrebbe raggiungere tutti i precari. L’appello rivolto dai lavoratori autonomi e precari chiede con urgenza “una garanzia di reddito indispensabile, un sostegno economico immediato per tutti i precari della cultura e per tutte le piccole imprese culturali del Paese”. In rete sta diffondendosi in maniera capillare un’accorata sollecitazione: “La cultura non viene (mai) dopo” per scongiurare il venir meno di alcune figure professionali. L’appello lanciato in questi giorni sta mobilitando l’ampio contingente di lavoratori esclusi dalle agevolazioni governative. Prevista per domani alle ore 18.00 una riunione virtuale sulla pagina Facebook di ADL Cobas in cui si discuterà sulle possibili strategie di intervento.

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