Rapporti inquilino e amministratore di condomino: come funzionano

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Ogni appartamento fittato vede protagonisti sempre tre distinti soggetti: il proprietario dell’immobile, il suo affittuario e chi gestisce l’intero stabile. In questa sede proviamo a vedere i rapporti tra inquilino e amministratore di condomino: come funzionano? Per ognuno dei due soggetti, infatti, la legge prevede ruoli e compiti diversi. Iniziamo con l’analizzare questi ultimi per capire come districarsi nelle comuni situazioni condominiali.

Compiti di inquilino e amministratore di condominio

Le incombenze che ricadono sull’affittuario  si possono riassumere nelle seguenti: custodire l’immobile usando la c.d. diligenze del buon padre di famiglia. I piccoli lavori di orinaria amministrazione ricadono quindi su di lui. Ha poi l’obbligo del pagamento del canone pattuito e di non mutare la destinazione d’uso dell’immobile. Quanto all’amministratore, su di lui ricadono due grosse sfere di responsabilità. Garantire il funzionamento dei servizi comuni e amministrare lo stabile secondo quanto prevede il regolamento condominiale, che farà rispettare.

L’inquilino non ha tutti i diritti tipici di un condomino

Passiamo quindi ad analizzare alcune fattispecie tipiche dei rapporti inquilino e amministratore di condomino: come funzionano secondo la legge? Quest’ultima ad esempio non gli assegna i diritti tipici che godono invece gli altri condomini, che spettano invece solo ai proprietari stretti dell’appartamento. Pertanto non ha diritto di chiedere all’amministratore la documentazione condominiale come anche non può sapere chi è in regola o meno col pagamento delle quote. Circa le riunioni condominiali, non ha diritto di ricevere dall’amministratore l’avviso di convocazione dell’assemblea, che giungerà invece al proprietario.

In merito alle riunioni condominiali

A cascata, non gli spetterà partecipare nelle riunioni condominiali, tranne nei casi consentiti dalla legge. Ovvero: ha diritto di voto solo nelle delibere che hanno a che fare con la gestione del riscaldamento e il funzionamento dei condizionatori. Infine, sulle delibere in merito alla modifica degli altri servizi comuni, l’affittuario può solo intervenire ma non votare.

Ancora sull’amministratore di condominio

In pratica spesso capita in buona fede di confondere l’amministratore come una sorte di “giudice” nelle dispute tra due condomini qualunque oppure tra inquilino e il suo proprietario. Ancora, gli oneri condominiali sono dovuti dai condomini, ovvero dal proprietario dell’appartamento fittato. Il quale nel contratto inizialmente firmato ne avrà regolato il pagamento con il suo affittuario. E se quest’ultimo non dovesse pagare? Nel frattempo sarebbe il locatore a pagare all’amministratore, salvo poi adire per le vie legali contro il suo inquilino inadempiente. Nei casi estremi si può anche giungere allo sfratto per mancato pagamento delle spese condominiali. Il quale è per legge previsto quando il ritardo nei pagamenti è maggiore ai sessanta giorni e l’entità è uguale o maggiore a due mensilità di pigione. In definitiva, i rapporti inquilino e amministratore di condomino, come funzionano dipende dalle singole e concrete fattispecie oggetto di disamina.

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