Rally di Natale. Sì o no? Le previsioni degli analisti

Rally di Natale

Alla fine dell’anno, di solito, i mercati iniziano a correre sulla scia del cosiddetto Rally di Natale. Di cosa si tratta=? Ci sarà anche quest’anno? Ecco le previsioni degli analisti.

Cos’è il Rally di  Natale?

L’ottimismo di fine anno può sfruttare due fattori. Il primo è quello dei consumi derivante dalla lunga pausa natalizia. Pausa natalizia che nei paesi anglosassoni parte dal ponte di Halloween, a fine ottobre, per arrivare a oltre capodanno. Vera e propria linfa vitale per alcuni tipi di economie, come quella degli Stati uniti, che basano i tre quarti del prodotto interno lordo proprio sui consumi privati. La seconda spinta arriva dalle prospettive, di solito positive, che si creano ad inizio anno. Questo binomio, dunque, permette quello che viene definito il Rally di Babbo Natale, cioè, storicamente, un rialzo delle azioni nell’ultimo trimestre dell’anno.

Le previsioni degli analisti

Infatti gli ultimi tre mesi del calendario sono quelli che, statisticamente, risultano essere i migliori di tutti. Perché? Numeri alla mano, chiunque guardi i mercati adesso non può fare a meno di pensare che questo sia il peggiore quarto trimestre degli ultimi decenni. Timori di recessione in rafforzamento e dati macro negativi sia per gli Usa che per le altre potenze mondiali, Cina e Germania in testa. Eppure il Q4, cioè il quarto trimestre, è storicamente il miglior trimestre dell’anno, con molti analisti che puntano verso il leggendario “Rally di Babbo Natale”.

Rally di Natale. Sì o no?

Una strategia di investimento basata sul calendario tenta di trarre profitto dalla tempistica. In altre parole vede l’andamento delle quotazioni in base alle date del calendario ed agli avvenimenti come le feste tradizionali. Di minore importanza, se non nulla, le informazioni fondamentali o tecniche. Ebbene guardando alle statistiche, dal 1985 il rendimento medio dell’S&P 500 durante il quarto trimestre è del 4,02% rispetto al 2,79%, al 2,68% e allo 0,36% rispettivamente in Q1, Q2 e Q3, cioè dei trimestri precedenti.

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