Pensioni anticipate e Quota 100, la Cgil e Inca hanno elaborato dei dati e le sorprese non mancano. Nel triennio 2019-2021 saranno 341mila persone che approfitteranno di pensione anticipata con Quota 100. L’età pensionabile è 62 anni di età e 38 di contributi. Il provvedimento a quanto pare non è favorevole alle donne: solo 100 mila sul totale. La stima è di 43500 donne nel settore privato e 56200 in quello pubblico. Chi sorridono sono gli uomini.
Non mancano dunque le disuguaglianze nel mercato del lavoro. La crisi dell’Inps potrebbe aumentare con un sistema previdenziale che non riesce più a reggere l’urto.
Quota 100 non convince la confederazione. Nel 2019 utilizzeranno questa misura 40mila donne.
Quota 100: i numeri ad oggi
I dati dell’Inps ad oggi parlano di 201.022 persone che hanno utilizzato il meccanismo Quota 100 per andare in pensione in anticipo. Guardando nello specifico sono gli uomini a prevalere con 148mila richieste, le donne solo 52mila.
La politica cosa sta facendo
In questi giorni frenetici dal punto di vista politico con la redazione della legge di bilancio si attende di capire nello specifico quali misure verranno adottate. L’iter parlamentare è all’inizio e riforma delle pensioni e quota 100 è un duro banco di prova nella stessa maggioranza. Tagliare quota 100 servirebbe a ben poco secondo gli analisti: le risorse risparmiate potrebbero essere usate per aumentare le indicizzazioni delle pensioni. Oppure iniziare a pensare al futuro previdenziale dei giovani creando un fondo apposito.
Le difficoltà dell’Inps
La crisi dell’Inps è dovuta purtroppo anche al fattore Italia: il 45% delle persone lavorano e il 55% non lavorano. Di questo passo il carico delle pensioni sarà insostenibile.
Una soluzione “integrativa”
Molti lavoratori, per chi ne ha la possibilità, si sta rivolgendo ad una misura che si chiama “Rendita Integrativa Temporanea Anticipata”. Per accedere a tale fondo c’è la necessità di un versamento di 5 anni in un fondo pensionistico.
