Questo terribile problema potrebbe verificarsi sul conto corrente ma questa è la soluzione

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Immaginiamo di controllare l’estratto conto e trovare un addebito di svariati miliardi di euro. Probabilmente molti penserebbero a uno scherzo, altri a un errore e alcuni potrebbero anche spaventarsi. È più o meno quello che avranno provato molti clienti di una notissima banca internazionale accedendo al conto corrente alcuni giorni fa. Questi correntisti hanno trovato sul conto un addebito di oltre 200 miliardi di euro per un errore tecnico della banca, ovviamente subito corretto.

Quando può verificarsi un addebito non autorizzato

Questi errori sono rarissimi, ma possono accadere. Quindi e possibile che su un conto corrente la banca faccia un addebito che il correntista ritiene non autorizzato. Perciò, supponiamo che l’intestatario di un conto scopra un addebito di un pagamento che non ha mai fatto. Se l’addebito è per una cifra mai spesa, e che magari ha mandato anche il conto in rosso, come comportarsi? Questo terribile problema potrebbe verificarsi sul conto corrente ma questa è la soluzione da seguire.

Gli addebiti sul conto corrente di spese non fatte, possono essere di varia natura. Per esempio possono essere frutto di una truffa. Qualcuno in qualche modo ha avuto accesso al nostro conto, oppure ha fatto pagamenti con la nostra carta di credito o di debito. Una delle truffe più comuni è il display name spoofing. Attenzione perché il conto corrente è a rischio se si incorre in questo inganno.

Un altro tipo di addebito sul conto corrente può derivare da un errore tecnico. Esattamente quello che è accaduto ai clienti di Ing Direct. In questo caso la responsabilità è tutta a carico della banca, che ha effettuato l’errore. Qualunque sia la natura dello sbaglio, un cliente di una banca che riscontra un movimento anomalo come deve comportarsi?

Questo terribile problema potrebbe verificarsi sul conto corrente ma questa è la soluzione

Se un cliente di una banca constata che sul suo conto corrente appare un addebito inspiegabile, prima di tutto deve verificare la natura dell’addebito. Se il cliente ha la certezza di non avere speso quei soldi, occorre contattare la banca per capire come questo addebito sia avvenuto. La cifra mancante può derivare dall’uso fraudolento della carta di credito o di debito. In questo caso occorre bloccarla subito e fare denuncia alla Polizia o ai Carabinieri. Con la denuncia il cliente può chiedere alla banca la restituzione dei soldi. In caso di contestazione da parte della banca, le strade sono due. Il cliente si può rivolgere a un Tribunale, oppure chiedere l’intervento dell’ABF, Arbitrato Bancario Finanziario. Quando le cifre sono piccole si preferisce ricorrere alla seconda soluzione.

Supponiamo, invece, che il pagamento sia stato fatto senza autorizzazione verso un terzo soggetto. Magari un’azienda fornitrice di un servizio. In questo caso il cliente ha sei mesi di tempo per contestare l’estratto conto dal momento del suo ricevimento. La contestazione deve essere specifica e riguardare l’esatta operazione a cui ci si vuole opporre. Naturalmente la contestazione del movimento non autorizzato serve anche a rilevare eventuali danni collaterali. Per esempio quello di mandare il conto in negativo.

Andare in rosso sul conto oggi è un rischio. Un cliente della banca col conto negativo, non solo paga commissioni pesanti, ma rischia anche una segnalazione. Quindi, al di là dei rarissimi casi di addebiti non autorizzati, meglio non avere il conto sotto zero. Basta seguire delle semplici precauzioni, come quelle indicate in questo articolo.

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