Questo pericolo è maggiore di quello di una patrimoniale e dovrebbero temerlo tutti i risparmiatori

debito pubblico

La proposta della cancellazione del debito all’Italia sta facendo discutere ambienti politici ed economici. Ma sta anche preoccupando i grandi, e soprattutto i piccoli, investitori. Questo pericolo è maggiore di quello di una patrimoniale e dovrebbero temerlo tutti i risparmiatori. Analizziamone il motivo.

Cosa significa cancellare il debito sovrano

Il dibattito attorno alla cancellazione del debito è partito da Davide Sassoli, presidente del Parlamento Europeo. La proposta è stata rilanciata dal Sottosegretario Fraccaro, come scritto in un precedente articolo del team di Esperti di ProiezionidiBorsa (si può leggere qui).

In questo articolo vogliamo provare a osservare la proposta da una diversa angolazione, ipotizzando le possibili conseguenze di una simile iniziativa. Ma prima, analizziamo cosa si intende per cancellazione del debito sovrano.

Cancellare il debito pubblico contratto da uno Stato significa condonare i debiti che ha verso i suoi prestatori. E chi sono questi?  Coloro che hanno acquistato i titoli di debito, le obbligazioni governative, i titoli di Stato.

Cancellare il debito, significherebbe non rimborsare i titoli di Stato quando questi andranno in scadenza. Nel caso dell’Italia quindi, implicherebbe non rimborsare BTP, CCT, BOT ecc. quando questi scadranno.

Ma chi detiene i titoli di Stato italiani?

La risposta riguarda fondamentalmente due soggetti. Il primo è la Banca Centrale Europea, il secondo è il mercato. Ma di chi è fatto il mercato? Da investitori istituzionali (fondi, banche società finanziarie, assicurazioni ecc.) e investitori privati. Per esempio le migliaia di italiani che hanno recentemente sottoscritto i 6 miliardi del BTP Futura.

Ora, una cosa è chiedere alla BCE che cancelli il debito sovrano in suo possesso. Altro è chiedere che venga cancellato il debito, tout court. Nel primo caso di fatto la BCE abbonerebbe i debiti che ha nei confronti dello Stato italiano. Operazione in teoria possibile, ma che avrebbe ricadute negative sui mercati, di dimensioni incalcolabili. Non solo sarebbe una operazione scarsamente utile, ma anche controproducente. Perché il mercato non si fiderebbe più dei titoli obbligazionari emessi dal nostro Stato.

Questo pericolo è maggiore di quello di una patrimoniale e dovrebbero temerlo tutti i risparmiatori

Si potrebbe anche chiedere di cancellare tutto il debito, non solo quello detenuto dalla BCE ma anche quello detenuto dal mercato. In questo caso, in pratica si azzererebbe il debito, ma non si troverebbe più nessuno disposto a comprare titoli obbligazionari emessi dall’Italia.

Senza contare che di un colpo si cancellerebbe il debito anche nei confronti dei piccoli investitori italiani, che di fatto si troverebbero azzerati i loro risparmi. Un azzeramento del debito totale, manderebbe sul lastrico tutti i risparmiatori, che credendo nello Stato italiano, hanno investito in obbligazioni governative.

Altro che salasso da patrimoniale, sarebbe la rovina di migliaia di famiglie.

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