Questo borgo gioiello sull’isola del lago è un presidio di bellezza in cui vivono ancora 15 fortunati abitanti

isola maggiore

Il nostro Paese è pieno di risorse naturali storiche e culturali. Spesso nemmeno noi ci rendiamo conto di questo patrimonio immateriale. Per fortuna ci sono alcuni luoghi e alcune famiglie che consapevolmente resistono. Preferiscono andare incontro a qualche evidente disagio materiale piuttosto che trasferirsi in un luogo in cui non si sentono appagati. Questo sacrificio potrebbe apparire insensato a quelli che mettono l’utilità come solo metro di giudizio della vita.

Un esempio viene dai pochi abitanti dell’Isola Maggiore nel Lago Trasimeno, in Umbria. Questo borgo gioiello sull’isola del lago è difficile da raggiungere, ma potrebbe farci immaginare un modo di vivere diverso.

Una volta ci abitavano 600 persone

Il Lago Trasimeno è il quarto d’Italia per estensione. Si trova in provincia di Perugia, a pochi chilometri dalla Toscana e circondato da città storiche ed affascinanti come Cortona, Castiglione del Lago, Montepulciano. Molti lo conoscono perché offre splendide visioni al tramonto e perché è circondato a 360° dalle colline verdi e dolci. Pochi però sanno che all’interno del lago ci sono anche 3 isole. Una è privata, una ha un castello per i turisti e l’altra nasconde addirittura un vero e proprio borgo.

Una volta, infatti, il lago offriva cibo e protezione a tanti. Molti erano pescatori, altri avevano delle coltivazioni. Il lago era una fonte di ricchezza e benessere. Per questo era presidiato da castelli e pievi costruite nel Medioevo. Così nell’isola vennero ad abitare in tanti. Addirittura, nel 1578 la popolazione raggiunse il picco storico di 600 abitanti. Secondo l’ultimo censimento effettuato nel 2017, sono invece solo 15 le persone rimaste nel borgo. Ma vediamo come avviene la vita e quali sono i contatti con il Mondo.

Non ci sono negozi che non siano dedicati al turismo. Non ci sono negozi alimentari, non ci sono presidi medici. Le signore più anziane però vivono serenamente e ancora conoscono i segreti del lavoro del merletto. Il cosiddetto pizzo d’Irlanda, infatti, fu introdotto nell’isola nei primi del Novecento dalla marchesa Elena Guglielmi. Questa tecnica era diffusa nei monasteri irlandesi dell’epoca e a sua volta riprendeva spunto dagli antichi merletti di Venezia. Così nell’isola si sviluppò questa straordinaria produzione particolarmente pregiata e ricercata. Questa si è tramandata in famiglia fino ad oggi. Se si è fortunati, nel piccolo corso di pietra si potranno vedere le signore intessere godendo l’aria di una mattina di sole.

Questo borgo gioiello sull’isola del lago è un presidio di bellezza in cui vivono ancora 15 fortunati abitanti

All’isola si arriva tramite un traghetto del servizio pubblico. Se in estate sono varie le corse, d’inverno nei giorni feriali sono 4 i viaggi giornalieri. Le barche dei privati sono molto diffuse ed attraccate al piccolo molo. Le emergenze potrebbero sempre capitare, d’altronde.

Capita spesso poi che l’umidità mattutina faccia calare un fitto velo di nebbia sull’isola. Avviene così che l’isola diventi un porto di quiete dalla confusione del Mondo.

Per i turisti si raccomanda una visita giornaliera per poter effettuare una passeggiata tra gli ulivi, costeggiare il castello e mangiare il pesce di lago in uno dei ristoranti tipici affacciati sulle acque. Per i clienti serali sono previste forme private di accompagnamento alla terra ferma. Tra le specialità da assaggiare, gli strangozzi al persico di lago e la Fagiolina del Trasimeno.

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