Queste Università sono il miglior investimento in termini di lavoro, successo e carriera

Università

Secondo un vecchio proverbio, il buongiorno si vede dal mattino. Si pensi al caso della carriera scolastica di un giovane: anche la scelta di una scuola a volte potrebbe fare la differenza da grandi.

Con riferimento ai principali Atenei mondiali, la recente classifica “QS – Graduate Employability Rankings 2022” stila, da alcuni anni, una graduatoria. La ricerca valuta la capacità di questi Atenei (poco meno di 700) di preparare i suoi iscritti alle sfide lavorative. Ad ogni Ateneo viene attribuito un ranking, un punteggio, che parte da 100 e va a scendere.

Dati alla mano, molti laureati di queste Università non restano per strada finiti gli studi, anzi imboccano prestigiosi sentieri professionali. Detta diversamente, queste università sono il miglior investimento in termini di lavoro, successo e carriera di un giovane studente.

Il metodo di classificazione adottato

La classifica è il frutto della combinazione di 5 parametri, ad ognuno dei quali viene dato un punteggio da 100 (massimo) a scendere. Alla fine viene stilato l’Overall Score, ossia il punteggio finale che determina il posto in graduatoria.

I 5 parametri misurano, in sintesi, il grado di connessione aziende-Università-studenti. Ad esempio si fa un sondaggio presso migliaia di aziende per capire quali Università, a loro dire, sforna i “migliori” laureati. Poi si tiene conto delle aziende presenti in Ateneo per incontrare i giovani, la possibilità di fare tirocini, le aziende con cui si fanno pubblicazioni, etc. Infine si considera anche il grado di occupazione dei neo-laureati a 1 anno dal titolo (ma abbiamo visto che è lui il professionista più ricercato dalle aziende).

Vediamo quali Università sono il miglior investimento

Esponiamo i primi 30 Atenei, raggruppandoli per terzine di Istituti per volta (ma tutti in maniera ordinale). Troviamo quindi:

  • MIT (primo posto), Stanford University (secondo), University of California (terzo);
  • The University of Sidney, Harvard University, Tsinghua University;
  • University of Oxford, The University of Melbourne, Cornell University;
  • The University of Hong Kong, University of Cambridge, Institut Polytechnique de Paris;
  • University of Chicago, Yale University, Princeton University;
  • New York University, National University of Singapore, Columbia University;
  • University of Pennsylvania, UCL (Londra), University of Toronto;
  • ETH Zurich, Peking University, University of Waterloo;
  • The University of Tokio, Tecnológico de Monterrey, University of Michigan;
  • Duke University (28° posto), Northwestern University (29° posto), Imperial College London (30° posto).

Nei primi 30 posti non incontriamo Università italiane. Al 41° posto si piazza il Politecnico di Milano, al 97° l’Università di Bologna e nel gruppo 111-120° posto la Sapienza di Roma. Poco oltre si piazza il Politecnico di Torino (121-130° posizione), l’Università Cattolica (141-150), quella di Padova (161-170), la Statale di Milano (201-250° posto).

Queste università sono il miglior investimento in termini di lavoro, successo e carriera

È un dato oggettivo che molti studenti non calcheranno mai le aule di questi prestigiosi Atenei. Ragioni legate al costo delle rette, opportunità logistiche, vicinanza del polo universitario, scelte personali, la presenza di tanti altri eccellenti Atenei oltre a quelli citati.

Tuttavia, c’è una piccola, grande lezione che si può trarre e fare propria. Il ranking di cui sopra è molto influenzato dal grado di connessione studenti-aziende. Ma se l’Ateneo X scelto dallo studente Y non è attrezzato al riguardo, come si può ovviare?

Ad esempio lo studente Y potrebbe farcire i suoi anni di studi di tot esperienze lavorative. Cioè potrebbe vivere la sua carriera universitaria intervallata da piccole esperienze lavorative. Un’estate a servire ai tavoli di un bar, una borsa di studio vinta, lavorare presso l’azienda di famiglia e/o parenti, qualche contratto occasionale, etc.

Forse non riuscirà a fare uno stage in aziende quotate in Borsa, ma i selezionatori di personale guardano sempre alla sostanza. Se uno studente ha voglia di fare, questo emergerà dal curriculum e/o dall’impatto con il candidato, a prescindere dall’Ateneo frequentato. Se quest’ultimo non è fortissimo nei rapporti studenti-aziende, nessun problema. Lo studente Y può sempre fare tanta differenza e, magari, anche tanta più carriera del laureato al MIT di Cambridge.

Approfondimento

Lavoro, successo e carriera con questo percorso scolastico.

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