Questa varietà primaverile di carciofo, tenerissima e piccolina, sarebbe quella ideale per delle conserve sott’olio da 10 e lode

carciofi

Fare le conserve in casa significa creare una scorta di cibo in dispensa pronta per essere mangiata.

Però, significa anche custodire un piccolo tesoro perché potremmo conservare sott’olio il nostro cibo preferito del momento e gustarlo anche fuori stagione.

In questo modo potremmo saziare ogni nostro desiderio culinario anche nei mesi in cui quei prodotti sono introvabili.

Sott’olio possiamo mettere un po’ di tutto, come funghi, pomodorini, peperoni, melanzane, ma anche pesce o legumi.

Ovviamente in quest’elenco dobbiamo includere anche i carciofi e se fossimo dei loro fan sfegatati quest’articolo potrebbe fare al caso nostro.

Questa varietà primaverile di carciofo, tenerissima e piccolina, sarebbe quella ideale per delle conserve sott’olio da 10 e lode

Le conserve sott’olio di carciofo sono tra le più famose e preparate.

Per farne di buone, però, oltre a seguire alla lettera il procedimento, bisognerebbe utilizzare eccellenti materie prime.

Tra queste al primo posto troviamo i carciofi, che sono appunto l’ingrediente base, super di stagione a marzo e per tutta la primavera.

Tuttavia, tra le numerose varietà ce ne sarebbe una speciale per fare questo tipo di conserve, che s’inizia a raccogliere dai primi di aprile e fino a maggio.

Si tratta del carciofo di Montelupone che si coltiva nei campi della provincia di Macerata, nelle Marche.

Questa varietà primaverile di carciofo, tenerissima e piccolina, si presterebbe anche per fare delle squisite conserve perché senza barba interna e particolarmente saporita.

Inoltre, le sue foglie dal tipico colore violetto sono morbide fin da quelle più esterne e non hanno spine.

Ingredienti 

  • 2 kg di carciofi di Montelupone;
  • 4 cucchiai di sale grosso;
  • 1 limone;
  • 2 litri d’acqua più altra acqua q.b.;
  • 1 litro di aceto di vino bianco;
  • olio extravergine d’oliva q.b.;
  • pepe rosa in grani q.b.

Procedimento

Puliamo i carciofi eliminando il gambo, qualche foglia più esterna e la sommità superiore.

Se i carciofi dovessero essere davvero piccolini potremmo lasciarli interi altrimenti potremmo dividerli a metà oppure tagliarli grossolanamente.

Man mano che li andiamo pulendo, dobbiamo metterli all’interno di una ciotola con acqua, succo di limone e bucce se biologico, e 2 cucchiai di sale.

Dobbiamo lasciare in ammollo circa 2 ore e questa fase servirebbe per evitare che i carciofi diventino neri e per togliere un eventuale retrogusto acidulo.

Allo scadere di questo periodo di tempo riempiamo una pentola capiente con 2 litri d’acqua, 1 litro di aceto e 2 cucchiai di sale.

Appena raggiunto il bollore tuffiamo dentro i nostri carciofi e facciamoli sbollentare per circa 5-7 minuti.

Dopo, scoliamoli e facciamoli raffreddare disponendoli sopra canovacci puliti a testa in giù.

Una volta raffreddati, disponiamoli in barattoli sterilizzati, copriamo con l’olio extravergine d’oliva e aggiungiamo il pepe rosa che porta un gusto dolce e vagamento fruttato.

Tappiamo e completiamo con un’ulteriore fase di pastorizzazione tenendo i barattoli a bagnomaria in una pentola con acqua bollente per 5-10 minuti circa.

Infine, per evitare rischi di botulino, rimandiamo alla consultazione delle linee guida definite dal Ministero della Salute.

Approfondimento 

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