Questa carne magra e ricca di ferro è una prelibatezza se si sa come togliere il sapore di selvatico

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Le carni più utilizzate nella nostra cucina in genere sono quelle di vitello e di maiale. Magari intervallate da carni bianche come il pollo o il tacchino. Qualcuno ama particolarmente il coniglio e lo consuma abbastanza spesso, ma non tutti. In tanti non la mangiano eppure questa carne magrissima a basso contenuto di colesterolo è gustosissima.

In realtà oltre a queste carni più comuni ci sarebbero anche quelle di selvaggina. Non tutti però apprezzano la cacciagione un po’ per motivi etici un po’ per il loro sapore. Rispetto ad animali da allevamento carni di lepre, cinghiale, fagiano o capriolo hanno un sapore più pungente.

Il cinghiale in particolare ha una carne che si presenta più dura e dal sapore selvatico intenso. Però al contrario del suo parente più conosciuto, il maiale, questa carne è molto magra. È poco calorica ed ha un buon contenuto di ferro indispensabile per il trasporto dell’ossigeno a tutti gli organi.

Inoltre la carne di cinghiale è un’ottima fonte di proteine animali, come afferma anche l’Istituto Humanitas. Sarebbe un peccato privarsi di così tanta bontà e così tanti benefici solo per il sapore troppo pungente.

Questa carne magra e ricca di ferro è una prelibatezza se si sa come togliere il sapore di selvatico

Oggi parleremo proprio di come marinare al meglio la carne di cinghiale ed eliminare il sapore forte di selvaggina.  Abbiamo già visto infatti che la marinatura è fondamentale per esaltare i sapori della carne. Ogni tipologia necessita di una marinatura differente però. Abbiamo approfondito meglio l’argomento su cCome scegliere la giusta marinatura per esaltare e arricchire il sapore di ogni tipo di carne.

Come marinarla e quali ingredienti usare

Prima di consumare la carne di cinghiale sarebbe opportuno frollarla. Questo processo si può effettuare usando un abbattitore o congelandola, sempre, però, sgocciolandola dal sangue. Dopodiché si può procedere con la marinatura.

Prendiamo una ciotola abbastanza grande e posizioniamoci il nostro pezzo di cinghiale. Useremo come odori cipolla, alloro, sedano e carote. Tagliamo tutto in pezzi abbastanza grossi, che saranno poi facili da rimuovere. Dopodiché aggiungiamo le bacche di ginepro, fondamentali per insaporire la carne. Per finire versiamo del vino rosso fino a ricoprire completamente la carne. Il cinghiale dovrà restare in infusione completa, quindi potrebbe servire anche più di un litro. Usiamo un vino di discreta qualità altrimenti il cinghiale avrà un retrogusto più acidulo.

Copriamo la ciotola con un canovaccio e lasciamo marinare in frigo per una notte intera. O comunque almeno 12 ore se il pezzo di cinghiale è molto grande. Però se il cinghiale è giovane potremmo anche ridurre il tempo a qualche ora. Invece se si tratta di un esemplare adulto o sopra i 6 mesi meglio marinarla tutta la notte.

Quindi, questa carne magra e ricca di ferro è una prelibatezza se si sa come togliere il sapore di selvatico. Ricordiamoci sempre di acquistare la selvaggina certificata con etichetta di provenienza.

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