Questa abitudine che in molti hanno quando annaffiano può rovinare la crescita delle piante con uno spreco inutile di acqua

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Con l’arrivo dell’estate la cura dell’orto richiede cure e attenzioni sempre maggiori. Uno degli aspetti più delicati da considerare è sicuramente l’irrigazione. L’acqua, infatti, è un elemento indispensabile per la sopravvivenza di qualsiasi tipo di vita, a maggior ragione quella delle piante. Attraverso essa vengono veicolate le sostanze nutritive necessarie per mantenere in vita le cellule, favorendo la riproduzione e la crescita delle stesse. Eppure, per far crescere un orto sano e rigoglioso non è sufficiente solo annaffiarlo. Quello che conta non è solo quanto e quando innaffiare, ma soprattutto come. In molti casi, infatti, è necessario modificare tecniche e consuetudini che crediamo efficaci ma che in realtà producono l’effetto contrario. Una su tutte: innaffiare con una canna a spruzzo o con gli irrigatori a pioggia.

Questa abitudine che in molti hanno quando annaffiano può rovinare la crescita delle piante con uno spreco inutile di acqua.

Per quale motivo un metodo così diffuso di annaffiare non è quello più efficace?

L’acqua non arriva in profondità

Annaffiando con una canna a spruzzo o un irrigatore a pioggia si cade nell’inganno che l’acqua raggiunga in modo omogeneo tutti i punti. Il problema, in realtà, è che in molti casi non riesce a raggiungere gli strati radicali delle piante, perché bagna solo i primi centimetri. Nei mesi più caldi a soffrirne soprattutto le colture con apparati radicali profondi o mediamente profondi che non riescono a essere sufficientemente irrigate.

Aumenta l’insorgenza di malattie fungine

L’irrigazione a pioggia o l’annaffiatura con una canna a spruzzo aumenta l’umidità a livello della massa fogliare e nel sotto chioma delle piante. A lungo andare, ciò favorisce l’insorgenza di malattie fungine, spesso fatale per i nostri ortaggi.

Crea il cosiddetto “effetto lente”

L’impiego dell’irrigazione a pioggia in modo accidentale o irresponsabile nelle ore più calde (o immediatamente precedenti) può causare il cosiddetto “effetto lente”. Le gocce di acqua non scivolano dalla pianta, ma amplificano l’effetto dei raggi solari creando delle vere e proprie ustioni sulle foglie. Se nelle piante ornamentali si creano delle semplici “ferite” antiestetiche sulle foglie, nelle piante da frutto le conseguenze sono ben peggiori. Le ferite, infatti, incidono negativamente sulla capacità di fotosintesi clorofilliana della pianta e quindi sulla sua crescita e sull’accumulo di zuccheri nei frutti.

Tre diversi motivi che spiegano come questa abitudine che in molti hanno quando annaffiano può rovinare la crescita delle piante con uno spreco inutile di acqua.

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