Quanto si perde dallo stipendio se si va in cassa integrazione

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Con il nuovo decreto, l’Italia si ferma ufficialmente. Restano chiusi bar, ristoranti, negozi e altre attività. Molti lavoratori chiedono la cassa integrazione per contrastare il coronavirus e i suoi effetti sull’occupazione. Ma come funzionerà? La chiusura delle attività è stata ufficializzata fino al prossimo 25 marzo, salvo nuovo decreto o nuove misure di contenimento. Questo vuol dire che molti lavoratori dipendenti resteranno a casa per le prossime settimane e beneficeranno della cassa integrazione. Ma quanto si perde dallo stipendio se si va in cassa integrazione? Lo stop lavorativo per molti potrebbe tradursi in difficoltà economiche e finanziarie per le famiglie che potrebbero ritrovarsi con stipendi più bassi.

Cos’è e come funziona la cassa integrazione

La cassa integrazione è un’integrazione salariale che viene erogata dall’Inps, o da altra cassa previdenziale, ai dipendenti di un’azienda in casi particolari. Questa forma di sussidio economico riguarda tutti i lavoratori dipendenti di un’azienda, con contratto a tempo indeterminato o determinato. Le categorie che vengono escluse dal sussidio sono i lavoratori a domicilio e i dirigenti. Affinché un lavoratore possa beneficiare della cassa integrazione deve aver maturato almeno 90 giorni lavorativi presso l’azienda in cui è impiegato.

Le misure del Governo, in risposta allo stato di pandemia, sono ancora in fieri. Già da ora è possibile capire quanto si perde dallo stipendio se si va in cassa integrazione. Solitamente la durata della cassa integrazione varia tra i 12 e i 30 mesi in base alla tipologia di C.I. La soluzione della cassa integrazione viene adottata quando l’impossibilità al lavoro è dettata da cause di forza maggiore e non direttamente dall’azienda. Quello della pandemia in corso è un chiaro esempio di tali cause.

Quanto si perde dallo stipendio se si va in cassa integrazione?

La preoccupazione di molti lavoratori riguarda la riduzione dello stipendio legata alla cassa integrazione. Secondo le mansioni svolte da ciascuno l’azienda può prendere delle decisioni sulle modalità attuative della riorganizzazione lavorativa. Ci sono attività che possono godere della formula di smart working, altre invece non possono beneficiare di questa alternativa data la natura del lavoro stesso. Immaginiamo, ad esempio, un operaio in fabbrica o un assistente di volo.

Le loro mansioni non posso certo essere eseguite da casa. In questi casi, ci può essere una riduzione delle ore di lavoro oppure una vera e propria sospensione dalle attività. Generalmente, il calcolo della retribuzione quando si è in cassa integrazione varia in base al numero di ore lavorate. Quanto si perde dallo stipendio se si va in cassa integrazione allora? La risposta varia in base al calcolo delle ore lavorate e alla tipologia di cassa integrazione adottata. Ogni caso prevede delle variabili a sé naturalmente. In linea generale, la cassa integrazione prevede un’indennità pari all’80% dello stipendio per le ore lavorate.

Questo vuol dire che generalmente si rischia di perdere un 20% dell’importo dello stipendio sulle ore non lavorate. All’80%, in genere, si sottraggono i contributi sociali per una percentuale pari al 5,84% e bisogna anche considerare l’applicazione dell’Irpef all’ammontare totale. Non sappiamo ancora se il Governo adotterà differenti misure in questo stato di emergenza, ma sicuramente da oggi ancora più lavoratori rimarranno a casa secondo le ultime disposizioni.

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