Quanto risparmio sulle tasse se perdo in Borsa?

Borsa Italiana

Quanto risparmio sulle tasse se perdo in Borsa? Quando si progetta di investire in Borsa, su qualunque strumento finanziario, quasi tutti fanno un errore. Moltissimi ne fanno due, addirittura. Il primo è che molte persone pensano di poter investire da sole. E’ un errore perché non è il vostro lavoro. E’ invece il lavoro di professionisti, cioè i consulenti d’investimento, che sono deputati a consigliare, a 360°, su questo argomento. Il secondo, e il peggiore, è che si pensa ad investire con un solo pensiero: guadagnare. Perché è un errore? Perché la prima cosa che bisogna fare quando si pensa ad investire in Borsa è come non perdere i propri soldi. E lo abbiamo spiegato dettagliatamente in questo articolo.

Assodato, quindi, come la prima cosa da fare sia pensare a non perdere il proprio denaro, i propri soldi, a volte capita. Anzi, capita spesso. Per molte persone, fortunatamente non tutte, capita più spesso di quanto non capiti guadagnare. Tutto sta a far sì che il volume dei guadagni superi quello delle perdite. Non importa se numericamente queste ultime siano superiori, conta che siano meno a livello di denaro. E, se perdo in Borsa, quanto risparmio sulle tasse? Perchè si può risparmiare sulle tasse se si perde in Borsa, lo sapevate? Vediamo di spiegare questa cosa.

Quanto risparmio sulle tasse se perdo in Borsa?

Avete mai sentito parlare di minusvalenze? Si tratta delle perdite realizzate quando la vendita di uno strumento finanziario è inferiore, come valore, al suo acquisto. Non si tratta, perciò, di perdite potenziali relative a strumenti ancora detenuti nel conto titoli, ma della chiusura in perdita di operazioni finanziarie. Quindi, in definitiva, quando si perde denaro investendo in Borsa. La gestione efficiente della fiscalità titoli può portare notevole valore aggiunto. E’ un aspetto della pianificazione finanziaria al quale dare notevole importanza, cosa che spesso, invece, non viene fatta.

Tutti sappiamo che i guadagni degli investimenti (le plusvalenze) sono soggetti ad una tassazione. Che è del 26% per tutti gli strumenti finanziari, tranne i titoli di Stato, tassati al 12,5%. Ma le perdite, cioè le minusvalenze? Queste ultime generano un credito fiscale. Tale credito andrà recuperato da future plusvalenze. In pratica ciò significa che si possono recuperare le perdite nell’anno in cui si verificano e nei quattro anni successivi. Ad esempio, entro il 31 Dicembre 2020 si possono recuperare le minusvalenze del 2016. In caso contrario si perderebbe tale importante beneficio.

Chi si occupa delle minusvalenze? Tutti i prodotti finanziari fanno recuperare le minusvalenze?

La banca o il nostro broker fungono da sostituto d’imposta, se siete in regime amministrato (cioè se fate fare tutto a loro, come sarebbe più logico e comodo). Sono loro che tengono traccia, in automatico, dei guadagni e delle perdite dei nostri investimenti, compensando plusvalenze e minusvalenze. Quindi sul 730 non bisogna fare nulla, tenetelo bene a mente.

Per quanto concerne i prodotti, non tutti, per il fisco italiano (purtroppo), consentono di recuperare le plusvalenze. Esistono infatti prodotti finanziari che generano redditi diretti, ed altri che generano redditi diversi. Solo questi ultimi fanno recuperare le minusvalenze. Si tratta di azioni, obbligazioni, ETC, certificati e derivati (cioè opzioni e futures). Non consentono di recuperare le minusvalenze, invece, gli ETF, i fondi comuni, le cedole delle obbligazioni ed i dividendi delle azioni.

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