Quanto è importante la predisposizione genetica familiare nei tumori più comuni e come risponde la scienza

tumore

Chissà quante volte ci sarà capitato di sentire di una persona a noi cara o di un amico colpito dal tumore. E tra i discorsi più comuni, a margine della discussione, scatta spesso la frase “purtroppo è un gene di famiglia”. In parte è vero, ma non del tutto perché il cancro, a differenza ad esempio della fibrosi cistica, non è una vera e propria malattia ereditaria. Come specifica la ricerca oncologica ci sono, però, delle mutazioni che ereditiamo dai genitori e che possono effettivamente aumentare il rischio di nascita del tumore. Quanto è importante la predisposizione genetica familiare nei tumori più comuni e come risponde la scienza è l’argomento di questo articolo che andiamo a leggere.

Parliamo di una malattia genetica

In effetti, soprattutto nelle visite specialistiche e durante gli esami radiologici medici e professori ci chiedono se ci siano dei casi di tumore all’interno della famiglia. Per questo motivo, non dobbiamo dimenticare che il cancro è a tutti gli effetti una malattia genetica. Questo perché durante l’arco della nostra vita, come sappiamo le cellule possono mutare spontaneamente. Nella maggior parte dei casi senza creare grossi problemi, talvolta generando, invece, un tumore. Questo accade quando il DNA non si moltiplica correttamente, ma anche quando sosteniamo uno stile di vita non equilibrato o ci esponiamo a dei fattori di rischio che possono, appunto, modificare il DNA. Ecco allora che, in teoria, già al momento della nascita potremmo ereditare da mamma e papà queste mutazioni già presenti nel concepimento.

Quanto è importante la predisposizione genetica familiare nei tumori più comuni e come risponde la scienza

Quindi, non possiamo assolutamente affermare con certezza che il tumore passi in famiglia a livello generazionale, perché è la scienza a sostenerlo. Nonostante nella stessa famiglia possono presentarsi anche più casi. Secondo le statistiche, infatti i casi effettivi e scientificamente riscontrabili di tumori ereditari rappresentano solo il 10% dei casi.

Quali sono gli ambienti lavorativi più pericolosi

Secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro sono circa 400 gli agenti cancerogeni e mutageni dannosi per l’uomo e riscontrabili sui luoghi di lavoro. Dall’amianto agli agenti chimici, dai pesticidi ai trattamenti chimici e biologici, le esposizioni potenzialmente pericolose sono davvero tante. In particolare, secondo i dati statistici, sono questi gli ambienti maggiormente pericolosi:

  • saldature in acciaio;
  • asfaltature stradali;
  • produzione di gomma e plastica;
  • agricoltura;
  • petrochimica.

Approfondimento 

Ecco il tumore che sta aumentando nel nostro Paese colpendo ogni anno migliaia di italiani

Consigliati per te