Quanti contributi INPS pagano le attività commerciali?

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Gli iscritti alla Gestione degli Esercenti Attività Commerciali devono pagare i contributi INPS obbligatori. E molte volte le scadenze si accumulano in quanto l’imposizione è da tempo ritenuta molto alta. Quanti contributi INPS pagano le attività commerciali? Ogni anno l’INPS comunica le aliquote contributive pensionistiche e di computo dei commercianti e dei lavoratori autonomi iscritti alle gestioni INPS. Per il 2021 la circolare di riferimento è la numero 17 del 09 febbraio 2021. Esaminiamo in breve quanto pagano le attività commerciali.

Quanti contributi INPS pagano le attività commerciali?

La contribuzione da versare ai fini previdenziali INPS è costituita da una quota da versare per il titolare e per ciascun eventuale familiare (coadiuvante). Si tratta di una quota calcolata sulla percentuale del redditi di imprese dichiarati ai fini IRPEF annuali.

Il contributo da versare deve rientrare nei limiti minimi (reddito minimale) e massimi (reddito massimale), con le variabili modificate di anno in anno.

Il reddito minimale consiste in un importo stabilito dalla Legge. Se il reddito effettivamente è inferiore al minimale o non si è prodotto reddito, i contributi obbligatori sono comunque calcolati sul minimale.

Il reddito massimale consiste nel limite massimo di reddito oltre il quale non è più dovuto il pagamento dei contributi. Nel 2021 il massimale è di 103.055 euro.

Come si effettua il pagamento dei contributi?

Quanti contributi INPS pagano le attività commerciali? Come sopra riportato il calcolo dei contributi prevede una quota fissa e una quota variabile. Il pagamento è suddiviso in sette rate, nel modo seguente:

a) quattro rate trimestrali per i contributi sul minimali, sono denominate rate fisse;

b) tre rate aggiuntive per i contributi calcolati sulle quote eccedente il minimale.

Le prime due rate aggiuntive consistono in un acconto del contributo dovuto. Il calcolo è effettuato in via provvisoria sul reddito dell’anno precedente.

Invece, l’ultima rata aggiuntiva si paga l’anno successivo come conguaglio sui redditi conseguiti nell’anno di riferimento dei contributi.

Le aliquote contributive INPS per i commercianti nel 2021 sono pari al 24,09% del reddito di impresa dichiarato ai fini IRPEF.

Per i redditi eccedenti i 47.379 euro c’è un ulteriore contributo dell’1% fino ad un massimale di 78.965 euro.

Sono soggetti ad uno sconto i pensionati che continuano a lavorare. L’aliquota è ridotta al 50% per i soggetti di età superiore a 65 anni. Lo sconto anche per i coadiuvanti artigiani e commercianti che non hanno compito 21 anni con un’ aliquota al 20,10% anziché 24,09%.

Inoltre, agli iscritti alla gestione degli esercenti attività commerciale bisogna aggiungere l’aliquota dello 0,09% per il fondo indennizzo commercianti.

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