Quanti anni di contributi INPS servono per andare in pensione a 65 anni?

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Alcuni lavoratori possono abbandonare la professione prima di raggiungere l’età necessaria al conseguimento della pensione di vecchiaia. Occorre tuttavia sapere quanti anni di contributi INPS servono per andare in pensione a 65 anni. E soprattutto conviene capire se anche solo due anni di anticipo rispetto all’età pensionabile possa determinare una diminuzione del rateo pensionistico. Ciò perché il desiderio di godersi gli anni del pensionamento comunque non elimina il timore di ricevere meno soldi e di dover subire tagli sugli importi. Non a caso la Redazione ha già risposto ai Lettori che si chiedono quanto un anticipo previdenziale possa avere conseguenze negative sulle somme da percepire.

A tal proposito, rimandiamo alla lettura dell’articolo “A quanto ammontano gli assegni di chi va in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi?”. Conoscendo in anticipo seppure in misura orientativa la somma di denaro cui si avrà diritto si prenderà una decisione con più consapevolezza.

Allo stesso modo occorre capire quanti anni di contributi INPS servono per andare in pensione a 65 anni. Perché se da un lato non è possibile accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 65 anni, esistono fortunatamente altri canali di pensionamento. In alcuni casi è difatti possibile ottenere il riconoscimento al trattamento previdenziale facendo leva unicamente sul possesso di una lunga storia contributiva. E ciò a prescindere dai requisiti anagrafici dal momento che per alcune misure pensionistiche sono necessari soltanto gli anni di anzianità contributiva.

Quanti anni di contributi INPS servono per andare in pensione a 65 anni?

Il lavoratore che desidera andare in pensione a 65 anni può sfruttare l’opzione della pensione anticipata ordinaria cui si accede anche tramite cumulo contributivo. Nello specifico, occorrono 42 anni e 10 mesi di copertura assicurativa per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne. In alternativa e per alcune categorie professionali in cui rientrano i lavoratori precoci è possibile accedere al pensionamento con 41 anni di contributi e con una finestra di 3 mesi.

Un’ulteriore opportunità di prepensionamento vale per i soggetti cui una specifica Commissione sanitaria INPS riconosce una percentuale di invalidità pari almeno all’80%. In tal caso con un requisito anagrafico minino di 61 anni per gli uomini e 56 per le donne si può ricevere il trattamento previdenziale con soli 20 anni di anzianità assicurativa. Inoltre accede alla pensione di vecchiaia anticipata con un’età minima di 60 anni anche il lavoratore che versa alla cassa Enpacl con 40 anni di contribuzione.

A queste categorie di lavoratori si aggiungono quelle dei dottori commercialisti cui occorrono 40 anni di contributi per l’anticipo pensionistico a prescindere dall’età. Al contrario, possono abbandonare l’impiego al compimento dei 61 anni se in possesso di almeno 38 anni di contribuzione. Anche i lavoratori iscritti alla casse professionali private si chiedono quanti anni di contributi INPS servono per andare in pensione a 65 anni. Per gli psicologi che versano la copertura presso la cassa Enpap vale il canale di pensionamento a 65 anni con almeno 5 anni di contributi. E identici sono i requisiti anagrafici e contributivi che devono possedere gli infermieri che pagano l’assicurazione alla cassa Enpapi.

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