Quando vengono ridotte le spese condominiali?

spese condominiali

Una domanda che qualcuno si pone, è: “quando vengono ridotte le spese condominiali?”. Un’ipotesi, potrebbe ricorrere in caso di appartamento disabitato. Infatti, in tal caso si verifica, di fatto, un minor godimento della cosa comune, da cui dovrebbe derivare anche un minor contributo corrispondente. Come si sa, le spese condominiali spettano a tutti i condomini, ciascuno in proporzione della propria quota di proprietà esclusiva.

Quest’ultima è quella che risulta dalla suddivisione effettuata nelle tabelle millesimali. Tuttavia, in alcuni casi, i beni condominiali sono destinati a servire i condòmini in misura diversa. Si pensi, ad esempio, all’ascensore, che chi vive al piano terra non usa mai, rispetto invece a chi vive all’ultimo piano.

Pertanto, la legge prevede che le spese relative a questi beni, debbano essere ripartite in proporzione dell’uso che ciascun condomino ne faccia. Sicché, le spese relative alla manutenzione di detti beni, di utilizzo parziale, sono a carico del solo gruppo di condomini che ne trae utilità.

L’ipotesi dell’appartamento disabitato

Ebbene, al quesito su quando vengono ridotte le spese condominiali, si deve rispondere che, purtroppo, ciò non accade in caso di appartamento vuoto. Il vincolo relativo alle spese condominiali, infatti, nasce per il fatto stesso di essere proprietari dell’immobile e, dunque, automaticamente, comproprietari dello spazio comune.

Ciò è indipendente all’utilizzo che si faccia dell’immobile stesso. In proposito, la Cassazione ha costantemente ribadito che l’obbligo di contribuire alle spese condominiali, nasce allorquando si renda necessario procedere con la manutenzione del bene. Se, dunque, la manutenzione si rende necessaria e l’assemblea del condominio ha deliberato un determinato lavoro, i condòmini, devono concorrere alla relativa spesa. Ne deriva che la circostanza che siano o meno presenti nell’appartamento, non ha alcuna rilevanza.

Ovviamente, un discorso diverso deve essere fatto per quelle spese che sono connesse ad un servizio a consumo. Si pensi, ad esempio, al riscaldamento centralizzato, nel qual caso in assenza di consumo, non è dovuto alcun contributo. Invece, nel caso precedentemente esposto, una possibilità alternativa è quella di ottenere dall’assemblea dei condòmini la riduzione delle spese condominiali. In questo caso, poichè sono i condomini stessi a decidere di voler favorire quello che non abita l’appartamento, quest’ultimo potrà beneficiare della relativa riduzione.

 

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