Quando si può uscire e per cosa dal Comune di residenza o domicilio

Giuseppe Conte

Sono ancora molte le persone che non hanno ben chiaro cosa fare a proposito della spesa.  Se possono uscire o meno dal Comune di residenza o di domicilio per raggiungere il supermercato preferito. Il nuovo DPCM presentato dal premier Giuseppe Conte, ha introdotto misure ancora più restrittive, per ora valide fino al 3 dicembre. Il decreto chiarisce che non è possibile muoversi liberamente all’interno delle Regioni rosse. Dunque, niente spesa nel supermercato preferito, anche se si trova solo un chilometro fuori dal perimetro del proprio Comune. Le multe per questa trasgressione sono a due zeri e già le fanno. Nelle Regioni rosse c’è ancora troppa gente che fa shopping, che si incontra e che si contagia. Ma le eccezioni, per chi ha urgenza di muoversi, ci sono. Vediamo con gli esperti di Salute e benessere quando si può uscire e per che cosa dal Comune di residenza o domicilio.

Vietati gli spostamenti all’interno delle Regioni rosse

Ogni spostamento, sia all’interno dello stesso Comune di residenza o di domicilio che in quelli vicini (inclusi quelli che ricadono in aree gialle o arancioni) è vietato, anche a piedi o in bicicletta. Con eccezione di alcuni casi. Ovviamente sono permessi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative. Sono ammessi gli spostamenti per acquisti di beni necessari o per ragioni di necessità. Come per esempio andare ad acquistare alimentari e farmaci per un genitore disabile che non possa riceverli a domicilio dalla bottega o dalla farmacia. Sono permessi gli spostamenti motivati da ragioni di salute: visite urgenti, medicazioni, vaccinazioni contro l’influenza, Covid-test presso i drive in. Anche le visite dal veterinario sono consentite, se il cane o il gatto stanno male. Tutti questi spostamenti si possono effettuare solo con i relativi documenti di autocertificazione.

Quando si può uscire e per cosa dal Comune di residenza o domicilio

In questi giorni non è possibile andare a visitare i parenti non conviventi e gli amici non conviventi, neanche se ci si incontra per chiacchierare all’aperto. Si può uscire solo per accompagnare i figli a scuola o per insegnare in presenza, laddove è consentito. Per tutte le altre attività, di apprendimento e di lavoro, è obbligatorio il collegamento a distanza. Il caffè al bar si prende e si va via, niente capannelli di chiacchiere e caffè.

Niente acquisti, se non di alimentari

Chiunque abbia previsto un trasloco, chiunque abbia in corso una separazione coniugale sta facendo i conti con una realtà surreale. Si può andare a fare la spesa all’ipermercato, ma tutti i reparti di prodotti per la casa, dai materassi alle coperte, alle pentole, sono sbarrati e inaccessibili. Questi generi di beni non vengono neanche venduti con la consegna a casa. Se si ha bisogno di un cesto per la biancheria, si può trovarlo in un ferramenta ad alto assortimento di prodotti. In vari supermercati si possono comprare i cosmetici, ma non le lenzuola. Nei centri commerciali si possono fare i capelli dai parrucchieri, ma non le manicure dagli estetisti.

Per certi beni meglio ricorrere alle aste online

Se servono subito un frigorifero e un materasso, si trovano nuovi o usati sulle aste online. Conviene anche telefonare a un mercatino dell’usato e farsi portare a casa quel che c’è. Vari prodotti nuovi per la casa si possono certamente acquistare sul web. Ma a proposito di consegne, anche su Amazon esce subito l’avvertenza che servono almeno 7-10 giorni lavorativi per riceverli. Dunque, prima di precipitarsi a pagare, controllare bene le tempistiche.

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