Quando si può fare richiesta per ottenere la pensione indiretta

pensione di reversibilità

Quando si tratta di pensione indiretta e di pensione di reversibilità si è nell’ambito delle pensioni ai superstiti. Si tratta di quella tipologia di pensione che viene erogata a coloro che sopravvivono a una determinata persona. La legge determina a chi spetteranno queste somme di denaro e in quale percentuale.

La funzione di questa tipologia di trattamento pensionistico è quella di tutelare la famiglia a cui il soggetto defunto contribuiva con la sua pensione o stipendio.

Ma quale differenza intercorre tra la pensione indiretta e quella di reversibilità?  Quando si può fare richiesta per ottenere la pensione indiretta?

Ad una prima occhiata sembrerebbero equivalersi. Eppure c’è una grande differenza tra le due. Il tipo di prestazione che spetta a chi rimane dipende dalla situazione in cui si trovava il de cuius.

Quando si può fare richiesta per ottenere la pensione indiretta.

Pensione indiretta

Il primo caso che si tratterà è quello della pensione indiretta. Si potrà fare richiesta per questo tipo di pensione, infatti, nel caso in cui il soggetto deceduto non godesse ancora di trattamento pensionistico. Nel caso in cui il defunto fosse ancora lavoratore spetterà, appunto, la pensione indiretta.

Tuttavia, ci sono alcuni requisiti che dovranno essere rispettati affinché possa venire erogata la pensione. Ecco quando fare richiesta per ottenere la pensione indiretta.

Infatti, per ottenere l’assegno sarà necessario che il de cuius vantasse, al momento della morte, di:

a) 15 anni di assicurazione e contribuzione;

b) 5 anni di assicurazione e contribuzione di cui almeno 3 anni nei 5 precedenti al decesso.

Ecco quando si può fare richiesta per ottenere la pensione indiretta.

Pensione di reversibilità

Quando si tratta della pensione di reversibilità si tratta, invece, di una tipologia di trattamento pensionistico che spetterà nel caso in cui il defunto stesse già percependo una pensione.

Sarà erogato, quindi, quando il de cuius fosse già titolare di pensione di vecchiaia, anzianità, anticipata o di inabilità.

I beneficiari

La legislazione individua sia per la pensione indiretta che per quella di reversibilità dei beneficiari.

In primo luogo, ne beneficeranno il coniuge e i figli e, in subordine, i genitori e i fratelli/sorelle inabili che erano a carico del defunto:

a) coniuge;

b) figli minorenni o maggiorenni con diploma di scuola media o professionale a carico del de cuius fino a 21 anni di età;

c) figli maggiorenni studenti universitari a carico del de cuius fino al termine legale del corso di studi e, al massimo, fino a 26 anni di età;

d) figli inabili di qualsiasi età;

e) nipoti minori orfani se a carico dei nonni;

f) nipoti minori non orfani se viene dimostrato che i genitori non possono provvedere al loro mantenimento;

g) genitori di età non inferiore a 65 anni, non titolari di pensione, a carico del defunto;

h) sorelle o fratelli non sposati e inabili.

Nel caso del coniuge, la pensione indiretta spetterà, anche se divorziato o separato, ma solo se era percettore di assegno divorzile o di assegno di alimenti e se non risposato.

Tuttavia se il defunto, dopo il divorzio, aveva contratto un nuovo matrimonio la ripartizione dell’assegno pensionistico avverrà tra l’ex coniuge e il nuovo coniuge.

Ovviamente, la pensione indiretta ma anche quella di reversibilità potranno essere ridotte se il titolare possiede altri redditi.

Percentuali

La pensione indiretta e quella di reversibilità verranno erogate tenendo conto di alcuni parametri percentuali:

a) 100% se erogata a favore del coniuge oltre a due o più figli;

b) 60% se erogata a favore del solo coniuge;

c) 70% se erogata a favore del solo figlio;

d) 80% se erogata a favore del coniuge e di un figlio o di due figli senza coniuge.

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