Quando partirà la bolla a Wall Street?

Talora in finanza si parla di bolla, intesa come dinamica particolarmente speculativa di un trend al rialzo.

Ma come si individua una bolla sui mercati azionari ed a cosa serve individuarla? Quando partirà la bolla a Wall Street?

Troppo spesso nel cercare di individuare una bolla si usano elementi soggettivi, come movimenti particolarmente rialzisti o su livelli troppo elevati di prezzo.

Ma poi, quando ci si domanda quando un movimento sia eccessivamente rialzista, o abbia raggiunto un livello eccessivamente elevato di prezzo, regna spesso l’incertezza delle valutazioni, ancora una volta soggettive.

Del resto, anche la durata di una bolla non è determinata a priori, quindi in assenza di ulteriori elementi di analisi, diverrebbe persino superfluo individuarla.

Ma le cose cambiano non poco se ad una concezione soggettiva e discrezionale sostituiamo una concezione oggettiva.

In tal modo potremo capire quando i prezzi possano aver raggiunto la fase conclusiva di un trend rialzista. Inoltre potremo capire anche quando la bolla si sgonfia ed arriva l’inversione del trend, a prescindere dalle proiezioni che si sono formulate.

I criteri statistici

Per dare una definizione di bolla oggettiva, dobbiamo considerare che solitamente i corsi, in un trend, restano confinati in alcuni livelli di minimo e di massimo, definiti livelli di confidenza statistica.

Possiamo rappresentare tali livelli con i tradizionali canali rialzisti, compresi tra un supporto dinamico e la sua parallela di resistenza.

Quando i corsi fuoriescono al rialzo da tale canale, si genera un eccesso statistico, che possiamo considerare appunto come una bolla.

Individuazione di una bolla con l’analisi fondamentale

Ma il concetto di bolla può essere applicato anche in termini di analisi fondamentale.

Stimato il fair value di un asset, possiamo valutare se il medesimo quoti a premio o a sconto.

In molti casi si arriva a quotazioni a premio del 30 per cento superiori al fair value.

Prezzi superiori potrebbero essere considerati una forma di bolla basata sull’analisi fondamentale.

Quando partirà la bolla a Wall Street?

Gli Indici azionari americani sono in bolla?

Proviamo quindi ad applicare tali concetti agli indici azionari USA.

In giallo il canale rialzista degli indici, su grafici a barre mensili, mentre la retta rossa orizzontale indica il livello di quotazione pari al fair value, calcolato con il metodo Fed modificato, incrementato del 30 per cento.

Nei cerchi rossi le situazioni di bolla.

S&P 500

 

Dow Jones industrial

Nasdaq 100

Notiamo come ormai da tempo i tre indici azionari siano in bolla sia dal punto di vista della fuoriuscita dal canale, anche se lo S&P 500 in misura decisamente  inferiore, sia dal punto di vista del superamento del proprio livello di fair value, incrementato del 30 per cento.

Come abbiamo detto in altra occasione, le proiezioni indicano i corsi diretti verso un potenziale top di lungo attorno ad agosto 2020, ma ovviamente non è escluso che la bolla possa scoppiare, come si dice in gergo, prima o dopo.

Per questo motivo è preferibile seguire l’eventuale violazione di alcuni supporti di lungo e solo in questo caso potremo dire che abbiamo un attendibile segnale statistico di fine bolla.

Infatti, soprattutto in periodi di rendimenti obbligazionari limitati, o negativi, la formazione di bolle è maggiormente frequente, e la loro durata può anche estendersi per un periodo prolungato.

Per cogliere eventuali scoppi delle bolle, ma anche una possibile inversione del trend di lungo, un primo alert interverrebbe, sugli indici USA, in base al metodo PLT, in caso di una chiusura di dicembre, rispettivamente inferiore ai seguenti livelli:

S&P 500 2.822

Dow Jones 25.339

Nasdaq 100 7.356.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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