Quando non si potrebbero pagare il bollo auto, l’IMU e tutte le cartelle esattoriali per il 2018 e 2019 con la nuova sanatoria 

Fisco tasse

Le cartelle esattoriali sono un tarlo per milioni di famiglie. IRPEF, IMU, bollo auto, IVA e multe per infrazioni del Codice della Strada sono le tasse e i balzelli che maggiormente sono oggetto di queste cartelle esattoriali. Visto i numeri dei debiti che i cittadini italiani hanno da questo punto di vista, come snocciolati anche dal numero uno dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini in Parlamento, qualcosa non funziona.

L’evasione è sempre elevata ed anche i provvedimenti di sanatoria come la rottamazione delle cartelle e il saldo e stralcio non hanno ridotto il numero dei debiti dei cittadini. A tal punto che nel Governo si pensa ad avviare un altro piano di aiuto alle famiglie e alle imprese alle prese con questo genere di debito.

Quando non si potrebbero pagare il bollo auto, l’IMU e tutte le cartelle esattoriali per il 2018 e 2019 con la nuova sanatoria

Probabilmente anche l’emergenza economica sopraggiunta a seguito dell’altra emergenza, quella pandemica, ha aumentato a dismisura il problema. Il carico di atti in mano all’Agenzia delle Entrate Riscossione è sempre enorme e a dire il vero tende a salire. In pratica, nonostante tre rottamazioni delle cartelle (l’ultima infatti è la ter) e nonostante il saldo e stralcio, i debiti delle famiglie aumentano. Ed è ipotizzabile che a poco serviranno le proroghe alle scadenze delle rate non pagate dei precedenti provvedimenti. Il 9 maggio per via della tolleranza di 5 giorni, scade il termine per le rate 2020.

Quando non si potrebbero pagare il bollo auto? Il fattore determinante è che questi provvedimenti erano limitati a determinati anni, mentre con lo sblocco delle operazioni di riscossione, il carico sui cittadini è aumentato. In pratica da un lato si offre la possibilità di pagare a rate i debiti pregressi. Invece dall’altra a carico dei contribuenti arrivano nuovi ruoli, che prima non c’erano per oggettive questioni temporali.

Cosa potrebbe accadere con una nuova rottamazione

La popolarità dei provvedimenti di sanatoria però è sempre elevata, a tal punto che il Governo starebbe meditando di aprire alla quarta rottamazione delle cartelle. Una nuova sanatoria, al momento solo ipotetica, che darebbe respiro alle famiglie e alle imprese che sono alle prese con la grave crisi economica. Provvedimenti del genere se mai dovessero essere prodotti dal Governo, non vedranno i natali se non sul finire del 2022. Come prassi infatti, queste misure finiscono nel collegato alla Legge di Bilancio, cioè nel DL Fiscale. Una cosa però va ribadita, perché si tratta di cartelle esattoriali e non di tasse e tributi in quanto tali. E allora, solo se diventano cartelle, ecco spiegato Quando non si potrebbero pagare il bollo auto e tutti gli altri balzelli.

Infatti in provvedimenti del genere si manifesta sempre lo stesso annoso problema. Per rientrare nelle sanatorie, sia quelle a condono totale che quelle in stile rottamazione, cioè con sconti sui debiti e pagamenti dilazionati, ci vogliono i cosiddetti ruoli. Solo un bollo auto del 2019 che è finito già ad Agenzia delle Entrate, diventando ruolo, può finire dentro un provvedimento di sanatoria. Infatti fino a quando una tassa resta in carico all’ente a cui è dovuta (e nel caso del bollo, alla Regione), la pendenza resta tale. E così se il bollo 2019 passa alla riscossione nel 2020, questo bollo non rientrerà nella ipotetica nuova rottamazione.

Approfondimento

Per la rottamazione delle cartelle esattoriali ci sono tutte queste novità a dir poco favorevoli per i contribuenti ancora in difficoltà

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