Quando lo scherzo al fratello diventa reato

reato

Sembra incredibile, ma anche comportamenti abituali della vita quotidiana possono improvvisamente trasformarsi in reati se il destinatario di quei comportamenti li trova intollerabili. In questo caso a giocare un brutto scherzo al soggetto finito sotto processo è stato il fratello che non ha più tollerato quelli che potevano inizialmente essere scherzi.

La situazione è apparentemente banale. Uno dei due fratelli entra in camera dell’altro insieme ad alcuni amici che erano andati a trovarlo. Qualche oggetto preso e portato in altra stanza, il diretto interessato che protesta. Scatta una piccola rappresaglia da parte degli amici che, allora, di oggetti dalla stanza ne trafugano più di uno. Nessun furto, nessun oggetto portato fuori dall’abitazione o nascosto nell’auto degli amici stessi. Ma un pò di confusione si, e tanto disordine lasciato in quella stanza.

Sembra una normala scaramuccia tra fratelli, ma il proprietario della stanza invasa non la pensa così. E si rivolge al Giudice sostenendo che vi sia stata violazione di domicilio.

Quando lo scherzo al fratello diventa reato

Non vogliamo allarmare le coppie di fratelli perché, in effetti, questi casi, di solito, non finiscono certo davanti al Giudice. Ma quando ci relazioniamo con altre persone dobbiamo sempre tenere presente che la loro percezione di certi fatti può essere ben diversa dalla nostra.

E per quel ragazzo, evidentemente, il fratello aveva passato il segno. Il reato supposto era violazione di domicilio.

I Giudici intervenuti hanno individuato, però, due elementi che consentono ai fratelli di stare tranquilli. Il primo è aver ricevuto l’invito ad entrare nella stanza da parte del fratello che poi si lamenta. Invito che, ovviamente, può anche essere tacito, come semplice tolleranza.

Convivenza e coabitazione

Il secondo elemento è dato dalla differenza tra convivenza e coabitazione. I fratelli sono conviventi e, da questa situazione, derivano reciproci obblighi di solidarietà e di aiuto reciproco

La convivenza comporta anche l’obbligo di condividere alcuni spazi. Non è, quindi, vietato per fratello varcare la soglia della stanza dell’altro.

La coabitazione, invece, sarebbe differente. È il caso di coinquilini che prendano in locazione stanze singole all’interno di un appartamento. In quel caso sorge un vero obbligo di rispettare la privacy altrui e di non violare il domicilio degli altri, inteso anche come stanza personale.

Abbiamo, visto, dunque, quando lo scherzo al fratello diventa reato.

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