Quando l’intestino fa i dispetti, la Sindrome dell’intestino irritabile

medico e sindrome

La sindrome dell’intestino irritabile consiste in una condizione generalmente tendente alla cronicizzazione, a cosiddetta etiologia multifattoriale, cioè dipendente dalla frequente concomitanza di molteplici fattori. Interessa quasi il 20% della popolazione generale prediligendo il sesso femminile e la giovane età.

Ma quando l’intestino fa i dispetti cosa avvertiamo? Scopriamo insieme cosa accade quando l’intestino fa i dispetti, la Sindrome dell’intestino irritabile.

Sintomi

Ebbene i più comuni sintomi della sindrome dell’intestino irritabile sono solitamente:

  • Dolori e crampi addominali;
  • Meteorismo;
  • Diarrea e/o costipazione;
  • Sensazione di incompleto svuotamento intestinale;
  • Urgenza evacuativa dopo i pasti.

Dobbiamo anche dire che i sintomi non sono poi così precisi, avendo in realtà molte più sfumature per presentazione, durata e soggettività. Gli elementi sintomatologici però più importanti restano il dolore, l’andamento diarroico o quello stiptico.

Abitualmente la diarrea dipende da un transito troppo veloce dei prodotti della digestione attraverso il colon, mentre la costipazione è il risultato di un transito troppo lento

Diagnosi

La diagnosi di sindrome dell’intestino irritabile trova conferma laddove le manifestazioni precedentemente descritte si manifestino in maniera continua o comunque ricorrente. Questo per un periodo di tempo di almeno 6 mesi.

Fondamentalmente la diagnosi può essere posta senza dover ricorrere necessariamente a invasivi e/o costosi esami diagnostici, risultando più che sufficiente una buona anamnesi ed un corretto esame obiettivo. Peraltro considerando il fatto che la sindrome dell’intestino irritabile sia solitamente di carattere funzionale quindi non legato a specifiche alterazioni organiche, e considerando che l’atteggiamento ansioso dell’interessato sia elemento di per sé indicativo, l’utilizzo di procedure diagnostiche particolarmente invasive (colonscopia per esempio) potrebbe ingenerare nel paziente ulteriore fonte di disagio e quindi peggioramento della sintomatologia.

Purtuttavia bisogna considerare che talvolta tali manifestazioni possono anche essere spia di altre problematiche ben più impegnative. Ecco perché l’ecografia addominale, in virtù dell’assenza di invasività, dovrebbe essere utilizzata nei casi in cui alla base del dolore può esserci altro.

Quando l’intestino fa i dispetti, la Sindrome dell’intestino irritabile

Nell’elenco dei sintomi della sindrome dell’intestino irritabile, non rientrano il sanguinamento rettale, la febbre, la perdita di peso. Queste di solito fanno parte del corredo sintomatologico di patologie più gravi. Patologie a partire dalle malattie infiammatorie croniche intestinali (come il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerativa), alla malattia diverticolare fino ad arrivare alle patologie neoplastiche.

Ad ogni modo la complicanza di maggiore impatto che di solito si riscontra nella sindrome dell’intestino irritabile è la ridotta qualità della vita visto che il ripresentarsi dei sintomi periodicamente compromette non poco la conduzione di una vita normale e serena.

A tal proposito, premesso che solo l’affidarsi ad un medico costituisce il passo fondamentale per la cura di tale sindrome e per l’eventuale diagnosi differenziale, va detto che il primo obiettivo da raggiungere resta quello di far fronte ad uno stile di vita più sano, incentrato su una corretta alimentazione e su abitudini di vita idonee comprendenti per esempio l’astensione dal fumo, la riduzione delle fonti di stress magari indirizzando anche ad un adeguato incremento dell’attività fisica.

Approfondimento

Cosa fare quando impazzisce la tiroide

Consigliati per te