Quando la sottovalutazione non è un buon motivo per salire in Borsa, il caso Coima Res

COIMA RES

Il titolo Coima Res è l’esempio tipico di quando la sottovalutazione non è un buon motivo per salire in Borsa.

Come già ricordato nei precedenti report, il titolo presenta una sottovalutazione che è dell’ordine del 30% qualunque sia l’indicatore utilizzato. Ad esempio, il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, esprime una sottovalutazione superiore al 30%. Analogo risultato si ottiene andando a guardare il rapporto prezzo/utili (PE). Infine, al netto di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti, i margini dell’azienda risultano particolarmente elevati.

Se a questo si aggiunge un rendimento del dividendo superiore al 4%, si capisce come Coima Res sia un titolo potenzialmente molto interessante.

Tuttavia ci sono anche punti deboli che non vanno trascurati e che sono elencati qui di seguito

  • Secondo le previsioni di Standard & Poor’s, le prospettive di crescita sul fatturato dell’azienda nei prossimi anni sono molto basse.
  • La crescita prevista attualmente dell’Utile Netto per Azione (EPS) dell’azienda per i prossimi esercizi è un punto debole notevole.
  • La società ha una situazione finanziaria non brillante con un elevato indebitamento netto e un EBITDA relativamente basso.
  • L’indice di liquidità sia di breve che di lungo periodo sono molto inferiori a 1 indicando una situazione finanziaria non particolarmente brillante.
  • Sulla base delle quotazioni attuali, la società ha un livello di valutazione particolarmente elevato in termini di “enterprise value”.

Secondo gli analisti che coprono il titolo il consenso medio è accumulare con un prezzo obiettivo che esprime una sottovalutazione dell’8%.

Quando la sottovalutazione non è un buon motivo per salire in Borsa, il caso Coima Res visto dall’analisi grafica

Coima Res  (MIL:CRES) ha chiuso la seduta del 13 ottobre a 6,82 euro invariato rispetto alla seduta precedente.

Time frame settimanale

Al momento il titolo si trova in una sorta di limbo tra il rialzo e il ribasso. I livelli da monitorare nelle prossime settimane sono i seguenti. Al rialzo area 7,56 euro e al ribasso area 6,80 euro. Una chiusura superiore a 7,56 euro aprirebbe le porte a un rialzo almeno fino in area 9,59 euro (I obiettivo di prezzo). Una chiusura inferiore a 6,80 euro, invece, aprirebbe a un ribasso almeno fino in area 6,09 euro e a seguire verso area 4,92 euro.

Nell’indecisione del momento e in attesa della ripresa del movimento direzionale, facciamo notare che lo Swing Indicator si trova in posizione ribassista.

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