Quando la banca può addebitare una cifra superiore alla spesa effettuata

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Negli ultimi tempi lo Stato sta cercando di abituare i cittadini ad usare mezzi di pagamento tracciato per le proprie spese. Disincentivando l’uso del denaro contante anche per le transazioni di importo limitato. In alcuni casi, però, le carte bancarie possono nascondere delle insidie. Recarsi al bancomat per effettuare un prelievo e vedersi negare l’operazione è davvero una scocciatura. Soprattutto quando si è certi di avere ancora dei soldi depositati. Ancora peggio è dover lasciare la spesa alla cassa del supermercato perché la carta di pagamento risulta priva di fondi. Anche in questo caso l’inconveniente può capitare nonostante il conto corrente non sia in rosso. Per evitare queste disavventure è importante capire quando la banca può addebitare una cifra superiore alla spesa effettuata. Le banche, infatti, possono limitare temporaneamente la disponibilità dei conti della clientela a propria tutela. Non sempre, però, i correntisti ne sono adeguatamente informati.

Le tempistiche di contabilizzazione

Per comprendere quando la banca può addebitare una cifra superiore alla spesa effettuata bisogna analizzare le tempistiche di contabilizzazione. Alcune operazioni, infatti, non hanno esito immediato e talvolta si concludono dopo diversi giorni. Un caso emblematico sono i rifornimenti di carburante attraverso la modalità self-service. I dispositivi di pagamento dei distributori, preaddebitano, infatti, un importo standard, solitamente di 100 euro.

Successivamente al rifornimento, il sistema informatico aggiorna la transazione sulla base del carburante effettivamente acquistato. Questa operazione può richiedere anche alcuni giorni. In questo lasso di tempo, il saldo di conto corrente sarà ridotto di 100 euro. Un vero problema qualora il saldo del conto non raggiungesse questa cifra. In altre parole, per alcuni giorni un correntista potrebbe non avere accesso ai propri soldi.

Quando la banca può addebitare una cifra superiore alla spesa effettuata

Anche noleggiare un’autovettura espone al rischio di vedersi ridurre ingiustamente le disponibilità liquide. Al momento del ritiro di un mezzo, infatti, la società di noleggio trattiene una cifra dalla carta del cliente. Un importo che si somma al costo del noleggio vero e proprio. Insomma, ecco quando la banca può addebitare una cifra superiore alla spesa effettuata dal cliente. Il noleggiatore restituisce poi questo deposito a fine locazione.

La banca provvede solitamente a ripristinare il saldo al cliente con alcuni giorni di ritardo. Durante questo periodo la carta di credito potrebbe risultare utilizzabile solo parzialmente. Causando, quindi, possibili problemi al titolare che volesse usarla per effettuare degli acquisti. L’unica soluzione a questi possibili inconvenienti è richiedere alla banca una seconda carta elettronica. Da utilizzare alternativamente per evitare le anomalie dei circuiti di pagamento.

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