Quando il reddito fa perdere l’aumento della pensione di invalidità

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Con gli esperti di Proiezionidiborsa capiremo quando il reddito fa perdere l’aumento della pensione di invalidità. Anzitutto conviene chiarire che l’incremento dell’assegno pensionistico spetta non solo ai soggetti invalidi di età pari o superiore ai 60 anni. Ciò perché la Corte Costituzionale ha dichiarato non legittimo l’articolo 38 della Legge n. 448/2001. Non è difatti pensabile che un invalido civile possa provvedere al proprio sostentamento con un assegno pensionistico dall’importo così modesto. Ad incrementare l’ammontare del rateo mensile spettante agli invalidi è intervenuta la sentenza n. 152/2020 della Corte Costituzionale.

Ne consegue che dallo scorso 20 luglio 2020 i soggetti invalidi hanno diritto all’aumento della pensione già a partire dall’età di 18 anni. Nel precedente articolo “Quali malattie danno diritto all’invalidità civile e chi può richiedere la pensione?” troverete l’elenco delle patologie invalidanti. Chi già percepisce il rateo mensile ovviamente si chiede se esistano limiti reddituali che ostacolano il diritto all’aumento. Ricordiamo difatti che l’INPS eroga con cadenza mensile l’assegno pensionistico solo nella misura in cui i beneficiari rientrano in specifiche fasce reddituali. Di qui la necessità e l’obbligo di presentare l’Isee da cui l’Ente previdenziale desume la condizione economica di chi richiede il trattamento previdenziale.

Quando il reddito fa perdere l’aumento della pensione di invalidità

A seguito del Decreto Agosto l’assegno pensionistico degli invalidi attualmente ammonta a 651,51 euro per tredici mensilità. Non tutti i percettori di pensione tuttavia riceveranno l’aumento del rateo mensile. Ciò perché occorre rispettare determinati limiti di reddito per maturare il diritto all’incremento dell’importo. Pertanto chi percepisce il reddito di cittadinanza si chiede se rientra fra i pensionati che hanno diritto all’aumento del rateo mensile. I dubbi nascono perché di fatto il sussidio economico del reddito di cittadinanza non è assoggettabile all’IRPEF.

Tuttavia nella circolare n. 44/2002 l’INPS chiarisce che “ai fini dell’incremento si deve tener conto dei redditi di qualsiasi natura, compresi i redditi esenti e quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o ad imposta sostitutiva”. Il che equivale a dire che quindi anche la ricarica del reddito di cittadinanza potrebbe far decadere il diritto all’aumento della pensione di invalidità.

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