Quando il ferro da stiro può uccidere il virus del Covid e quando no

temperature

In era Covid, tutto il ciclo del bucato è diventato cruciale. Dobbiamo igienizzare più possibile in ogni fase: lavaggio, asciugatura, stiratura. Ma ricordiamoci quanto è stato accertato dall’Unità dei Virus Emergenti dell’Università Aix-Marseille.

Il coronavirus SARS-Cov 2 viene completamente distrutto quando è sottoposto a una temperatura di 90 gradi per almeno quindici minuti. I 60 gradi non bastano. Dunque, se non possiamo lavare tutti i capi di abbigliamento a queste alte temperature, li dobbiamo almeno stirare o vaporizzare adeguatamente.

Un getto di vapore sulla mascherina, sul cappotto di lana o sul giubbotto di panno, quando rientriamo dal lavoro, può far dormire più tranquilli.

Che ferro da stiro abbiamo in casa

Quando il ferro da stiro può uccidere il virus del Covid e quando no. Un ferro da stiro idoneo oggi può fare la differenza. Se possediamo un ferro da stiro senza caldaia o un piccolo serbatoio, un ferro vecchiotto che non sembra mai abbastanza caldo, non possiamo stare tranquilli.

Attenzione agli errori, oggi, a proposito di ferro da stiro. Ecco quelli da non commettere, con l’aiuto degli Esperti di ProiezionidiBorsa.

Quando il ferro da stiro può uccidere il virus del Covid e quando no

La prima cosa da fare è verificare che ferro da stiro abbiamo in casa. Deve raggiungere la temperatura minima, per uccidere il coronavirus, di 90 gradi.

Non fidiamoci solo di tacche e pallini disegnati sul manico: controlliamo bene la potenza e i gradi sul foglietto di istruzioni del ferro. Se il foglietto non lo abbiamo più, facciamoci aiutare da un riparatore o da un elettricista.

Le temperature minime raggiunte dal ferro da stiro dovrebbero superare almeno i 110 gradi. Anche la distribuzione dei fori sulla piastra deve essere omogenea. Se i fori sono soltanto sulla punta, il ferro da stiro potrebbe non superare i 90 gradi in alcuni punti della piastra. Certi prodotti economici potrebbero, insomma, non offrire le prestazioni minime di cui oggi abbiamo bisogno.

Le temperature medie alle quali dobbiamo stirare

In alcune case si stende, si ritira e si piega semplicemente. Insomma, si stira poco. Ebbene, questo non è il momento di risparmiare sulla stiratura. Per noia, per fretta o per stanchezza.

Dobbiamo cambiare questa abitudine. Stirare tutto bene e vaporizzare con vigore per igienizzare dai virus. Cominciamo a scegliere le temperature più appropriate, per la stiratura dei nostri capi.

Suddividiamoli in mucchietti osservando le etichette: l’acrilico, la lycra, il nylon si stirano a 135 gradi. L’acetato si stira a 143 gradi. La lana, la seta, il poliestere si stirano a 148 gradi. La viscosa si stira a 190 gradi, il cotone a 204 gradi. Infine, il lino si stira a 230 gradi.

E se comprassimo un ferro nuovo?

Non importa se acquistiamo un ferro a caldaia o un ferro a serbatoio separato. Nemmeno conta e possiamo aggiungere l’acqua stirando oppure dobbiamo spegnerlo. E neanche se la piastra è in ceramica, alluminio, acciaio. Se il ferro è col filo oppure senza. Se è pesante o leggero, se sembra un’astronave oppure una vecchia carrozza.

Controlliamo la potenza e la temperatura del vapore oltre 110 gradi e il disegno dei fori sulla piastra. Oggi sono questi i parametri che contano di più e ci salvano dal virus.

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