Quando i genitori possono chiedere all’INPS l’indennità di frequenza di circa 300 euro mensili per il figlio

L’Istituto di Previdenza Sociale eroga alcuni sussidi economici in favore di soggetti che presentano una condizione clinica invalidante. Laddove sia presente una certificata invalidità, disabilità o disturbo specifico dell’attenzione nel figlio, l’INPS rilascia una provvidenza mensile. Nella seguente guida capiremo quando i genitori possono chiedere all’INPS l’indennità di frequenza di circa 300 euro mensili per il figlio.

Chi ha diritto all’indennità di frequenza INPS?

L’indennità di frequenza è un tipo di prestazione economica assistenziale che l’INPS concede a quelle famiglie che ne fanno richiesta. La sua finalità è quella di offrire un sostegno economico alla famiglia che permetta al figlio con disabilità di inserirsi in contesto scolastico e sociale.

Le famiglie con figli con disabilità sanno bene quali e quanti siano i costi che si devono affrontare per la cura del piccolo ogni mese. In tale senso, l’INPS offre un sussidio economico proprio per sostenere le attività di inserimento dei minori disabili in centri di riabilitazione o scuole. In questi casi le famiglie possono presentare una istanza all’Istituto di Previdenza Sociale per ottenere la provvidenza mensile. Nell’articolo “Come ottenere l’indennità di frequenza INPS di 287,09 euro al mese” abbiamo illustrato la guida per la presentazione della domanda all’INPS.

Quando i genitori possono chiedere all’INPS l’indennità di frequenza di circa 300 euro mensili per il figlio?

Se è vero che esiste tale sussidio, è vero anche che ci sono dei requisiti specifici per ottenerlo. Una precisazione iniziale riguarda l’importo. Come ogni anno, le quote di tali forme di sussidio subiscono delle leggere variazioni in base a degli indicatori di calcolo. Per il 2021, l’importo dell’indennità di frequenza corrisponde esattamente a 287,09 euro mensili. Chi può richiederla? I possibili beneficiari del sussidio sono:

  • minori entro i 18 anni secondo quanto prevede la Legge n. 289/1990;
  • attestazione di frequenza di scuole pubbliche o centri per trattamenti riabilitativi o centri per la formazione professionale;
  • riconoscimento della disabilità da parte della Commissione medica competente come stabilisce l’art. 20 del D.L. n. 78/2009 convertito con modificazioni in Legge n. 102/2009;
  • cittadinanza italiana o comunitaria o extracomunitaria con regolare permesso di soggiorno;
  • regolare e continuativa residenza in territorio nazionale;
  • reddito personale annuo non superiore a 4.931,29 euro per il 2021.

Tutti coloro che rientrano nei possibili beneficiari, possono inoltrare domanda all’INPS seguendo le indicazioni come indicato sopra. Ecco dunque quando i genitori possono chiedere all’INPS l’indennità di frequenza di circa 300 euro mensili per il figlio.

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