Quando fare causa a una banca è questione d’interesse

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La banca è un soggetto privato e in quanto tale può essere inadempiente nell’accordo stipulato col cliente. È quindi, sempre possibile fare valere le proprie ragioni se si pensa di avere subito un torto, anche in sede legale. Ma c’è un illecito in particolare, molto grave, che se commesso permette di portare l’istituto di credito in tribunale. Ecco quando fare causa a una banca è questione d’interesse.

Non si possono calcolare gli interessi sugli interessi

Si può fare causa a una banca? Chissà quanti se lo sono chiesto, magari davanti all’ennesimo disservizio. A un mutuo o a un prestito negato, a fronte di costi di gestione del conto esosi. Magari anche per interessi ridicoli sui soldi lasciati in giacenza. Per queste ragioni non si può fare causa ad una banca. Ma c’è un’attività che è illegale e che se la banca l’applica, può scattare la citazione in giudizio. È l’illecito di anatocismo. Con questo termine si intende la trasformazione degli interessi passivi in capitale di debito e su questo viene applicato ulteriore interesse. In termini semplici si tratta di un’applicazione degli interessi sugli interessi.

Facciamo un esempio per spiegarci meglio. Supponiamo di avere un debito di 100.000 euro. Su questo debito si paga il 5% di interessi. Dopo un anno gli interessi da pagare saranno 5.000 euro e il debito totale sarà 105.000 euro. Se il debito non verrà ripagato parzialmente o totalmente, il secondo anno gli interessi saranno di altri 5.000 euro. In totale 110.000 euro da restituire. Il reato di anatocismo è calcolare al secondo anno gli interessi del 5% non sui 100.000 euro, ma sul capitale più gli interessi, 105.000 euro.

Quando fare causa a una banca è questione d’interesse

L’anatocismo è un illecito. Lo stabilisce l’art. 1283 del codice civile, che specifica come sia vietato applicare interessi sugli interessi dovuti. Con l’unica eccezione degli interessi moratori. Se viene verificato che la banca ha commesso l’illecito di anatocismo, si può fare causa. Naturalmente per appurare l’illecito occorre il parere di un tecnico ferrato in materia, perché l’argomento è molto delicato e complicato. Appurato l’illecito cosa può fare il danneggiato? La prima strada è quella extra giudiziale. Si può provare a trovare un accordo amichevole e farsi riconoscere il dovuto più i danni.

Se questa strada non sortisse effetti positivi, la legislazione prevede una mediazione. Si tratta di trovare una intesa tra banca e cliente danneggiato con l’aiuto di una figura terza, il mediatore. Se anche in questo caso non si trova un accordo, si può ricorrere alla causa in tribunale.

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