Quando bisogna fare la voltura e quando il subentro se si cambia intestatario della fornitura utenze

utenze

Quando si cambia casa o si va a vivere da soli bisogna occuparsi di alcune pratiche importanti. E questo vale sia per l’acquisto di una casa che per l’affitto. Se qualcun altro ha vissuto lì prima di noi, significa che l’allaccio delle utenze era già stato fatto. Quindi ci si trova davanti ad un necessario cambio di intestazione. Vediamo in quali casi si parla di voltura e in quali di subentro. E più o meno quali sono i costi medi da valutare prima di spostarsi in una nuova casa.

Quando bisogna fare la voltura e quando il subentro se si cambia intestatario della fornitura utenze

Prima di tutto bisogna specificare che non si tratta di una libera scelta. In alcuni casi è necessario fare la voltura e in altri il subentro. Tutto dipende dallo stato della fornitura delle utenze di quell’immobile. E in base all’operazione da effettuare cambiano i costi. Per fare chiarezza, si parla di voltura quando la fornitura non è mai cessata. Mentre di subentro se il precedente inquilino ha disdetto le utenze quando ha lasciato la casa.

La Voltura

Come detto in precedenza, la voltura entra in gioco quando le utenze sono ancora attive. Il precedente inquilino è andato via ma non c’è stata interruzione di erogazione di luce, gas e acqua. O anche solo una di queste utenze. In genere questo significa che si entra in una casa disabitata da poco. In questi casi quando si firma il contratto di affitto o vendita andrà fatta la voltura. Cioè bisogna comunicare all’ente che gestisce le forniture il cambio di intestatario.

Per quanto riguarda i costi variano in base al tipo di utenza. Ma si aggirano intorno ai 50 euro circa, più una quota stabilita dall’azienda erogatrice in alcuni casi. Serve il codice fiscale, il codice identificativo e la lettura del contatore. Se si sceglie pagamento con bollettino postale verrà addebitato anche un deposito cauzionale, sulla prima bolletta. Se si opta per l’addebito su conto corrente, nessun deposito. La voltura è gratis se si fa in caso di decesso. L’erede può richiederla senza costi aggiuntivi. In alcuni casi vale anche per divorzi o separazioni. I tempi si aggirano intorno ai 7 giorni lavorativi.

Il Subentro

Si parla di subentro quando il nuovo inquilino deve riattivare una fornitura che è stata staccata. Il precedente inquilino o proprietario ha chiuso le forniture. Quindi bisogna riattivare il contatore.  Per farlo servono sempre gli stessi dati. Codice fiscale nuovo intestatario, codice identificativo e lettura del contatore. Per il subentro i costi possono oscillare. Perché c’è una parte fissa e una variabile.

La parte fissa è di poco meno di 30 euro. La parte variabile dipende se si aderisce al mercato libero o tutelato. In generale i costi sono di circa 60 euro. E come per la voltura, in caso di pagamento con bollettino verrà richiesto un deposito cauzionale. Se si scegliere l’addebito diretto su conto corrente, no. Le tempistiche sono simili, entro 7 giorni lavorativi in genere. Per la fornitura gas, si può arrivare anche a più di 10 giorni.

In entrambi i casi va specificato se si è residenti

Questo perché le tariffe applicate saranno diverse. Per i residenti i costi saranno inferiori rispetto a chi è domiciliato. Quindi è bene valutare anche questa opzione, se possibile. Infatti per poter spostare la residenza in un immobile in affitto bisogna chiedere al proprietario.

Ed ecco quando bisogna fare la voltura e quando il subentro se si cambia intestatario della fornitura utenze. Se si decide di comprare una casa che non è una nuova costruzione o affittarne una bisogna valutare anche questo. Informarsi sempre se le utenze sono ancora attive o bisogna riattivarle. Così si può includere anche il costo di queste procedure prima di scegliere la nostra nuova casa.

Approfondimento

Novità in caso di voltura delle utenze, a partire dal 1° luglio

Consigliati per te