Quando analisi grafica e analisi fondamentale coincidono: l’esempio del titolo Alfio Bardolla

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A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Era il settembre 2017, quando il titolo Alfio Bardolla saliva, come si suol dire, a spron battuto, diretto verso il suo massimo di 10,15 euro.

Il titolo, all’epoca, aveva una storia recente di quotazioni, cioè uno storico insufficiente per un’analisi tecnica, che fosse orientata sul medio/lungo termine.

Ero quindi ricorso a varie metodologie di analisi fondamentale, per stimarne il docosiddetto fair value.

Due erano le possibili tipologie di analisi fondamentale: empirica, basata su dei ratio come il p/e, desunti dalle relative medie storiche, ed analitica, basata su dati di bilancio.

La prima tipologia non era però sfruttabile, sempre a causa di un insufficiente storico di prezzi.

Sono quindi ricorso all’analisi del fair value in base a metodologie analitiche, ed in uno specifico report avevo scritto quanto segue:

Proviamo una stima del fair value con i seguenti metodi:

eva (economicvalueadded)

roe medio

fed model e fed model modificato.

EVA: il valore dell’eva medio (utile netto – costo dei mezzi propri, dato da tasso risk free + premio del 5 per cento) moltiplicato per 10, cui sommiamo il valore dei mezzi propri, restituisce un valore negativo, dato dall’erosione patrimoniale conseguente ad un EVA medio negativo.

ROE MEDIO: pur in presenza di solo 2 bilanci, abbiamo provato a stimare il roe medio, pari al – 5,3 %, da cui un fair value negativo.

Fed model: depurando l’utile netto per azione dalle componenti straordinarie, otteniamo un valore di 1,57, ma applicando anche un premio per il rischio del 5 per cento si scende a 0,466.

Cosa è successo, quindi, alle quotazioni del titolo?

Nonostante il comparto azionario italiano sia salito sino ad aprile di quest’anno, il titolo ha invece raggiunto un massimo ad ottobre 2017, da cui è iniziato un trend ribassista tuttora in atto.

Ma a metà dicembre 2017 era possibile, vista la formazione di un sufficiente storico di quotazioni, applicare il metodo magic box, essendosi ormai convalidato un ampio pattern ribassista, conforme ai canoni del metodo.

Il metodo consentiva le seguenti proiezioni:

primo target di prezzo in area 3,51 (target raggiunto in luglio).

Tuttavia, in caso di cedimento di tale livello (segnali in tal senso stanno giungendo quanto meno sul time frame daily), i successivi target si collocano a: 3,23, 2,74, 1,57, 0,23, ognuno diventando operativo quando viene ceduto quello precedente.

Con primo setup entro il 24 settembre, poi entro il 25 ottobre.

Guarda caso, questa proiezione, effettuata successivamente all’analisi fondamentale, conferma in parte un target già previsto proprio con l’analisi fondamentale a 1,57.

Un chiaro esempio di come talora il mercato prima esprima una fase speculativa di euforia, mandando prima il titolo su livelli decisamente al di sopra del proprio fair value,e non tenendo alcun conto dell’effettivo valore di una società, per poi, invece,riconoscere questo valore, peraltro evidenziando una dinamica che conferma, tecnicamente, le valutazioni di fair value.

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