Quali valori di pressione alta sono preoccupanti per l’insorgenza di infarto o ictus

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La pressione sistolica e diastolica sopra determinati valori soglia può scatenare quella che si definisce una crisi ipertensiva. In circostanze simili è possibile distinguere i casi di emergenza da quelli di urgenza. In presenza di determinati sintomi, è raccomandabile rivolgersi ad un medico o ai soccorsi per evitare conseguenze potenzialmente dannose.

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Infarto e ictus sono eventi clinici che si verificano in seguito a delle alterazioni del funzionamento cardiovascolare. Possono rappresentare gli esiti di una crisi ipertensiva che si verifica quando la pressione sanguigna supera una determinata soglia potenzialmente dannosa. Generalmente, i parametri ottimali della pressione arteriosa corrispondono a 120 mmHg (sistolica) e 80 mmHg (diastolica). Vediamo invece quali valori di pressione alta sono preoccupanti per l’insorgenza di infarto o ictus.

Che differenza c’è tra l’urgenza e l’emergenza ipertensiva

Si è in presenza di una crisi ipertensiva quando i valori della pressione arteriosa sono uguali o superiori a 180 mmHg per la sistolica e 120 mmHg per la diastolica. Ecco quali valori di pressione alta sono preoccupanti per l’insorgenza di infarto o ictus.

In questi casi, è possibile distinguere una situazione di urgenza da una di emergenza. Si parla di urgenza ipertensiva quando si presentano sintomi quali dispnea, cefalee severe, vertigini, senso di angoscia e ansietà. Le emergenze, invece, descrivono un quadro maggiormente critico in cui vi è il potenziale rischio letale. Le complicanze possono coinvolgere direttamente gli organi causando ictus, emorragie cerebrali, eclampsia, infarto del miocardio o insufficienza renale acuta. Il danno organico in simili circostanze è particolarmente acuto e può coinvolgere organi come cuore, cervello e reni.

Quando si verifica una crisi ipertensiva, l’American Heart Association fornisce alcune indicazioni operative su cosa fare. Nel caso in cui la misurazione della pressione registri valori pari o superiori a 180/120 mmHg, allora ripetere una seconda misurazione a distanza di cinque minuti. Se la seconda lettura conferma i valori elevati e sono assenti altri sintomi riferibili a danno su organo, potrebbe trattarsi di una urgenza ipertensiva. In questo caso consultare il medico. Laddove invece i valori alti si associno a danni riferibili ad un organo, allora è necessario chiamare tempestivamente i soccorsi. Potrebbe trattarsi di emergenza ipertensiva che richiede un intervento salvavita.

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