Quali sono le croste dei formaggi che possiamo mangiare in tranquillità senza il rischio di contaminazione

formaggi

In un momento in cui tutto ciò che ci circonda sembra dover pagare un tributo all’epidemia, dobbiamo effettivamente fare dei ragionamenti anche su ciò che mangiamo. Sul nostro sito, gli Esperti di salute e benessere consigliano quotidianamente tutti i sistemi d’igiene preventivi. Sappiamo bene che il bicarbonato e l’aceto rappresentano in questo senso il top naturale in materia di pulizia. Ma, nel momento in cui parliamo di cibo da portare in tavola, la soglia di attenzione deve per forza alzarsi. Quali sono le croste dei formaggi che possiamo mangiare in tranquillità senza il rischio di contaminazione per noi e per i nostri cari? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in questo articolo.

La crosta che non mette tutti d’accordo

Ci sono formaggi, la cui crosta va decisamente eliminata e non mangiata, come il Gorgonzola. Ma ci sono anche formaggi come il Parmigiano e il Padano, le cui croste sono molto appetite, ad esempio in versione grigliata. Il piacere di mangiare la crosta è sempre molto soggettivo, e per molti di noi rappresenta una vera e propria tentazione. Dobbiamo però tenere sempre a mente che la crosta è a tutti gli effetti la barriera che divide l’esterno e l’interno del formaggio. In alcuni di questi, addirittura, cambia durante le fasi di lavorazione e stagionatura. Conoscere bene le caratteristiche precise del formaggio, ci aiuta a capire se sia salutare o meno mangiarne la crosta.

Quelle edibili

La nostra analisi deve per forza partire da quali sono le croste dei formaggi che possiamo mangiare in tranquillità senza il rischio di contaminazione:

  • gli stagionati come il Parmigiano o il Padano, a cui dobbiamo semplicemente togliere lo strato più estremo. Possiamo tranquillamente gustarli come crostini nelle minestre, ammorbiditi nel microonde, croccanti sulla piastra o sulla griglia;
  • i formaggi dalla cosiddetta crosta fiorita, ossia quelli con la muffa bianca. I famosissimi Camembert e Brie rappresentano gli esempi più gustosi e conosciuti. La loro crosta fa talmente parte del formaggio, da arricchirne persino il gusto.

Quelli da evitare

Non dobbiamo invece assolutamente cibarci di quei formaggi come il Gorgonzola o il Taleggio, le cui croste vengono a contatto con moltissimi microorganismi altamente pericolosi. Allo stesso modo, dobbiamo evitare le cosiddette “croste trattate” con i conservanti, cosa che accade con molti formaggi stranieri meno conosciuti. Dobbiamo fare sempre attenzione che riportino la dicitura “crosta non consumabile o non edibile”. Infine, i formaggi dalle croste artificiali, spesso realizzate con le cere e che rappresentano gli strati protettivi del formaggio. In questi casi le coste vanno sempre eliminate, come accade per la Fontina, l’Edamer o l’Emmenthal.

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