Quali sono le conseguenze per il marito che si dichiara single?

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Quali sono le conseguenze per il marito che si dichiara single?. La domanda, più, puntualmente, sarebbe: “nel caso in cui, una persona sposata, dichiara uno stato da single sui social, questo comportamento, integra tradimento? Di conseguenza, su detto “tradimento virtuale”, può fondare un addebito della separazione? La questione merita una premessa. Come sappiamo, molte volte, la realtà virtuale non corrisponde a quella effettiva. Sui social, infatti, girano persone che utilizzano come proprie, immagini di altre persone o che forniscono informazioni false sul proprio conto. Il tutto, al mero scopo di attirare persone e, casomai, intrattenere relazioni facili.

Però, non sempre si riesce a portare fino in fondo la finzione, perché può accadere di essere scoperti. Ebbene, sul caso specifico del marito che si finge single su Facebook, è intervenuta una recente sentenza di un Tribunale calabrese, davvero molto interessante. Infatti, con la stessa, il predetto comportamento è stato considerato causa di addebito della separazione. Nel caso di specie, sono ricorsi altri elementi collaterali ma il fulcro della decisione ha fondato proprio su detto “tradimento virtuale”, in quanto non è stata provata alcuna relazione extraconiugale. Ma consideriamo, più nel dettaglio, la vicenda.

Sentenza del Tribunale di Reggio Calabria

Ebbene, la sentenza del Tribunale di Reggio Calabria ha dato risposta alla domanda su formulata, ossia: “quali sono le conseguenze per il marito che si dichiara single?”. La vicenda processuale è la seguente: una donna aveva chiesto la separazione coniugale, l’affidamento dei figli e il mantenimento, dopo essersi accorta che il marito si dichiarava single su Facebook. Inoltre, il medesimo trascorreva molte ore nell’utilizzo del cellulare, restando, a tal uopo, spesso, fuori casa, di notte.

Sicchè, appunto, la moglie, controllando sul suo cellulare aveva scoperto la sorprendente notizia, ossia che il marito dichiarava lo stato di single e nella descrizione degli orientamenti, si esprimeva con il: “mi piacciono le donne”. In seguito a detta scoperta, il rapporto aveva iniziato a deteriorarsi. Tuttavia, nel corso del giudizio di separazione, l’uomo si era difeso, dichiarando di non aver mai tradito la moglie. Inoltre, sosteneva di non essere mai venuto meno ai suoi doveri familiari. All’opposto, denunciava un atteggiamento distaccato e offensivo da parte della donna.

Senonchè, il giudice, dopo aver ascoltato alcuni testimoni, nell’ambito famigliare, si è orientato per la separazione, con addebito al marito. Ciò in quanto aveva dedotto che il comportamento del medesimo, pur non traducendosi in un tradimento carnale, aveva comunque logorato i rapporti di coppia, integrando, dunque, una violazione dei doveri coniugali. Il tutto, comportando, sul piano causale, la fine del matrimonio.

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