Quali sono i caffè a ridotto contenuto di caffeina: novità dal Giappone

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Una guida per capire quali sono i caffè a ridotto contenuto di caffeina. Novità dal Giappone. Si fa presto a dire “Mi faccia un caffè”. Di quale specie e poi servito come? Al vetro, in tazza grande, ed ancora corretto, macchiato o liscio? Un mare magnum di possibilità che ruota dunque attorno alla tazzina di caffè. Un rito al quale più o meno tutti, in diversi momenti della giornata, cediamo da soli o in compagnia. Ma un caffè non vale l’altro.

E con questo, non ci si intende riferire ai diversi tipi di miscele, quanto proprio alla diversa struttura dei chicchi di caffè. Chicchi ontologicamente diversi ai quali corrisponde pure una diversa percentuale di caffeina. Non è infatti un caso se a livello mondiale, è in continua crescita la domanda di caffè con minori quantitá di caffeina. Vediamo ora quindi di approfondire quali sono i caffè a ridotto contenuto di caffeina. Novità dal Giappone

Le due specie di caffè più coltivate

In natura, le specie sicuramente più coltivate e apprezzate sono quelle che vanno sotto il nome di “Arabica” e “Robusta”. La prima è sicuramente più doce e leggera, infatti la percentuale di caffeina in essa contenuta si attesta intorno all’1,5% circa. La “Robusta” invece ha un gusto molto più intenso e, non a caso, la caffeina qui sale attorno al 2,5 – 3 %. Una bella differenza dunque di quasi il doppio.

I pro e i contro della caffeina

E’ all’attenzione di tutti che, se assunta in dosi eccessive, la caffeina può anche avere effetti dannosi sulla salute. C’è infatti chi avverte palpitazioni, chi aumento della pressione arteriosa, o anche veri e propri disturbi del sonno nei soggetti particolarmente sensibili.

E’ pur vero però che c’è più di uno studio, tra cui quello dell’Istituto di ricerca oncologica Veronesi, di cui abbiamo già accennato, che decanta le virtù del caffè. La caffeina cioè, se assunta in quantità moderate, avrebbe infatti un ruolo preventivo nei confronti dell’insorgenza di certe forme tumorali.

Novità dal Giappone

Dal “Nara Institute of Science and Technology” in Giappone, arriva pure la notizia di quanto messo a punto da un team di ricercatori. Sarebbe infatti da ascrivere ad alcuni studiosi nipponici, una modificazione genetica della pianta del caffè. L’intento dichiarato sarebbe quello di indurre la pianta a ridurre di oltre il 70% il livello di caffeina.

Stando alle parole del responsabile del team di ricerca, pubblicate in un articolo su “Nature Shinjiro Ogita”, questo consentirebbe di mantenere quasi intatto l’aroma del caffè. Quanto poi i puristi della tazzina riusciranno ad apprezzare un caffè geneticamente modificato, è tutta un’altra questione.

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