Quali rischi si corrono normalmente con un conto deposito?

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In questo articolo parleremo di quali rischi si corrono normalmente con un conto deposito. Si tratta di aspetti che possono sfuggire al risparmiatore che intenda affidare ad essi la remunerazione del suo intero capitale.

Una possibile casistica

In estrema sintesi si tratta di prodotti bancari che danno la possibilità al risparmiatore di parcheggiare la liquidità in eccesso. Che vuol dire? Ipotizziamo che il signor Mario Rossi percepisca un mensile fisso di 1.800 euro, con cui copre tutte le sue spese. Ha inoltre un conto corrente in banca, con una giacenza media annua di 50 mila euro. Ora, la gestione del conto gli comporta delle spese, tra imposta di bollo e commissioni bancarie, senza considerare la perdita per mano dell’inflazione. Ad un certo punto il sig. Rossi viene a conoscenza di una promozione di un istituto, che offre l’1,50% lordo sulle somme depositate e vincolate a 24 mesi. Decide così di depositare l’intera cifra di cui dispone. Ora, cosa sfugge al sig. Rossi e quali rischi si corrono normalmente con un conto deposito?

Primo errore: la formula all-in

I due punti che seguono non sono rischi nel senso pieno del termine, ma costituiscono delle regole di sana (e profittevole) gestione dei risparmi. Ossia:

a) diversificazione degli investimenti;

b) investire per il medio-lungo periodo.

A pensarci bene, il signor Rossi sta contravvenendo ad ambedue le regole. In particolare alla prima: sui conti deposito si parcheggia solo la liquidità in eccesso per brevi periodo di tempo. Ma non è previdente scegliere di depositare tutti i propri risparmi, specie quando di una certa entità.

Secondo: perdersi occasioni migliori

Un altro rischio potrebbe essere quello di perdersi occasioni d’investimento migliori. In caso d dubbio o incertezza, il miglior investimento potrebbe essere allora quello di fissare un appuntamento con un consulente finanziario indipendente. Con il suo supporto otterrebbe un serio piano d’investimento dei risparmi, che nel tempo lo potrebbero ripagare molto più della spesa iniziale.

Terzo: restare incastrato in caso di necessità

Un altro punto che potrebbe poco soppesare è il fatto che gli istituti emittenti dei conti deposito offrono i tassi migliori solo sulle formule vincolate. E se nel frattempo dovesse succedere una qualunque evenienza tale per cui quei risparmi vincolati gli servissero? In tal caso potrebbe addirittura succedere che si sia costretti a ricorrere al prestito oneroso. Con la beffa di andare a pagare interessi passivi, due o tre o quattro volte maggiori di quelli attivi percepiti.

Quali rischi si corrono normalmente con un conto deposito

Ultimo rischio, ma non per questo meno importante, è legato ala solidità dell’emittente. E se la nostra banca fallisse e quindi divenisse incapace di restituirci capitale ed interessi? Si potrà anche trattare di una eventualità remota, ma prevenire è meglio che curare, quindi nulla è da escludere a priori. Il titolare di un conto deposito è infatti coperto solo fino a 100.000 euro, ma solo se la sua banca aderisce al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

Morale: i conti deposito vanno vissuti come ottimi strumenti di parcheggio per poco tempo. E solo con riferimento alle “eccedenze”, non a interi patrimoni.

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