Quali sono i pericoli da scongiurare per evitare un crollo delle borse nell’anno 2018?

ProiezionidiBorsa

Il tema, in realtà, si articola in una serie di questioni, ognuna delle quali ha la sua rilevanza.

Ma procediamo con ordine.

Intanto va sottolineato come, ancora una volta, quanto verificatosi a Wall street in questi ultimi giorni era stato proiettato a suo tempo, nonostante alcuni pericoli già insiti nella situazione di allora, in diverse analisi.

Evidentemente i mercati continuano a seguire taluni modelli di comportamento, se così vogliamo definirli, che restano validi nel tempo.

Soprattutto nel senso di raggiungere determinati setup di prezzo/tempo, prevedibili con largo anticipo.

Ad esempio il recente record sul Dow Jones era stato anticipato dal seguente articolo:

https://archivio.proiezionidiborsa.it/quali-prossimi-setup-del-dow-jones/

Ma quali sono i rischi insiti nella situazione attuale?

Come abbiamo visto in un articolo di alcuni giorni fa, li possiamo sintetizzare come segue:

  • Molti mercati azionari hanno ormai raggiunto una finestra ciclica, da cui dovrebbe originarsi un ribasso di lungo termine;
  • Alcuni indici (vedasi esempi negli articoli dei giorni scorsi) hanno incrinato la propria situazione tecnica di medio/lungo;
  • La curva dei tassi di molti paesi proietta una situazione economica ben diversa, rispetto alle prospettive di un’economia in crescita, come invece delineata dagli enti ufficiali, cui si aggiungono talune tensioni politiche (ad esempio situazione post elettorale tedesca e timori per la governabilità italiana);
  • La valutazione dei principali mercati azionari, basata sia su modelli incentrati su medie storiche, come il p/e ratio di Shiller, sia su modelli analitici, come il Fed model modificato con un premio per il maggior rischio azionario, evidenziano una significativa situazione di sopravalutazione.

Pertanto, per scongiurare tutti questi rischi bisognerebbe che si verificasse, intanto, una significativa anomalia ciclica di lungo termine.

Fisher Investments - I nove errori negli investimenti da evitare nel 2018

Già il precedente ciclo aveva evidenziato, in primis sui mercati americani, un quarto sottociclo al rialzo, invece che al ribasso.

Pertanto sarebbe necessario che si reiterasse una anomalia ciclica di questo tipo, anche se occorre dire che ora i principali mercati sono ancora nel loro terzo sottociclo di lungo termine, quindi ancora non si è chiusa la finestra temporale entro cui il top di lungo dovrebbe formarsi.

Inoltre occorrerebbe che il ciclo economico, che sempre ha seguito un modello di alternanza tra fasi espansive e recessive, mutasse tale suo comportamento, determinando intanto un mutamento nella attuale configurazione della curva dei rendimenti.

Va anche ricordato che un modello di comportamento costante, nella storia dei mercati, è la mean reversion, o ritorno alla media.

Significa che i mercati, dopo un certo scostamento dalla media storica, tornano quanto meno sui valori di equilibrio, anzi, spesso invertono tendenza, andando a realizzare situazioni di scostamento negativo, dopo fasi rialziste.

Le medie possono essere sia medie dei prezzi, che indicatori di analisi fondamentale.

In tal senso, basta considerare la situazione del p/e ratio di Shiller.

Ma anche la situazione di quotazione a premio rispetto al fair value, come calcolato tramite il Fed model modificato per il maggior rischio azionario.

Ma ora veniamo alla particolare situazione di Wall street, anche perché un ribasso del comparto azionario statunitense, non potrebbe non riflettersi pesantemente su tutti i principali listini internazionali.

Della situazione della curva dei rendimenti e della posizione ciclica si è già detto.

In termini di analisi fondamentale, ad esempio il Dow Jones ha un p/e di 21,37, mentre in base al rendimento del treasury decennale, il fair value di equilibrio si attesta attorno ad un p/e di 17,47.

Siamo quindi in presenza di una quotazione a premio di circa il 22% rispetto al fair value.

Si potrebbe osservare che la quotazione a premio potrebbe proseguire, anche verso un’ ulteriore sopravalutazione di circa il 30 per cento rispetto al fair value.

E’ sicuramente vero, ed infatti, se andiamo a rileggere l’articolo che ho linkato sopra, evidenziavo come si potessero anche raggiungere ulteriori target in area 25200, quale prossima tappa del trend rialzista, in base alla proiezione di magic box, il che implicherebbe una quotazione a premio di circa il 27 per cento rispetto al fair value.

Tuttavia ora intendo sottolineare un particolare aspetto grafico, evidenziatosi su Wall street, in particolare proprio sul Dow Jones.

Sempre in base all’articolo, che abbiamo detto, l’attuale target di prezzo, centrato grazie ai rialzi di questi ultimi giorni, avrebbe dovuto essere raggiunto entro febbraio 2018, ed a febbraio per essere in equilibrio spazio- temporale.

Invece ci troviamo in una situazione in cui il prezzo ha corso più del tempo, ma, fattore ancora più rilevante, una situazione in cui il prezzo ha toccato una retta, insita nel metodo magic box, e tracciata con una metodica particolare, sconosciuta alla tradizionale analisi tecnica.

Questo elemento comporta un rilevantissimo rischio di inversione, anche se, come sempre, considereremo invertito il trend solo in base a precisi segnali provenienti dalle quotazioni.

In sintesi: analisi ciclica, fondamentale, tecnica, proiezioni tramite la curva dei tassi, nonché una particolare configurazione di Wall street in termini di spazio/tempo, comportano una situazione a rischio non indifferente di ribasso.

Per evitarla, i mercati dovranno dare più di un semplice colpo di reni, e sovvertire modelli di comportamento ormai consolidati nel tempo.

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Cimatti Mario Marco

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